da ettore » 13 set 2008, 16:53
Cari amici/e, devo comunicarvi che la Comunità europea sta modificando (anzi ha già modificato, in pratica) il reg 1019/02 che regolamentava il commercio degli oli “da oliva”, nelle varie tipologie, nelle indicazioni di etichettatura, ecc.
Siccome c’era già sufficiente confusione dalla quale scendeva la non-conoscenza dei consumatori, ecco le modifiche:
1) Uno dei problemi era quello di far conoscere l’origine del prodotto. (Perbacco avrò diritto di sapere se l’olio che acquisto è nato da olivi che vivono in un certo posto, che il frantoio e “il tale” che opera “lì” o è invece un blend di oli provenienti dall’uno o dall’altro posto !).
Ecco la soluzione:
a) nel caso un olio provenie da uno Stato membro è accettata sia la definizione “made in (Paese di origine)” sia un generico “Made in Ue”.
b) nel caso un olio proveniente da un Paese terzo dev'essere indicato in base ai regg 1019/02 e 2913/92(materia doganale).
Nel caso più comune delle miscele di oli prodotti in più di uno Stato membro o in Paese terzo, le diciture a seconda dei casi saranno:
c) “miscela di oli d’oliva comunitari” o un riferimento alla Comunità
d) “miscela di oli d’oliva non comunitari” o un riferimento all’origine non comunitaria
e) “miscela di oli d’oliva comunitari e non comunitari”
Il nuovo regolamento, nel caso di olio originario di un solo Paese non impone l’obbligo di indicare l’origine del Paese ma lascia la scelta al produttore che potrà indicare, a sua discrezione, “made in (Paese di origine)” oppure “Made in Ue”.
L’indicazione “Made in Ue” però potrà essere ugualmente utilizzata nel caso di blend di oli provenienti da più Paesi comunitari al posto della dizione “miscela di oli comunitari”.
Rispetto all’attuale normativa l’unico vantaggio per il consumatore sarà quello di sapere se l’olio è di provenienza comunitaria o extracomunitaria, o è una miscela di oli comunitari ed extracomunitari.
L’indicazione “Made in Ue” sarà utilizzabile sia dalle industrie e dai grandi imbottigliatori che si approvvigionino da Paesi dell’Unione europea sia dai piccoli produttori che sceglieranno la definizione generica piuttosto che assoggettarsi al laborioso sistema del “Made in Italy”.
E’ da prevedere anche che il prezzo dell’operazione sarà molto alto.
2) Miscele
Da anni, a causa degli interessi in gioco, piuttosto alti, ed alla faccia delle conseguenze che saranno devastanti, ecco finalmente risolto l’argomento, alquanto spinoso, relativo alle miscele tra oli da oliva e oli da semi o da germi.
Fino ad oggi tali miscele sono state sempre considerate frodi in commercio. Questa legge ha pensato di renderle legali: un’amara sconfitta, un pesante arretramento quindi non, come si sostiene in UE, di una scelta "lungimirante e positiva".
E’ facile immaginare il sospetto che vi siano stati gruppi di pressione da tempo interessati a "spingere" in tale direzione.
Mentre finora si vietava sul loro territorio degli Stati membri la produzione delle miscele di oli di oliva e di altri oli vegetali “... per il consumo interno”, ora si introduce che gli Stati membri “sul loro territorio non possono vietare la commercializzazione delle suddette miscele di oli provenienti da altri Paesi, né possono vietare la produzione, sul loro territorio, di dette miscele ai fini della commercializzazione in un altro Stato membro o dell’esportazione.” ... e vai !
E’ difficile scommettere che qualcuno ha venduto l’anima e altrettanto ha fatto chi doveva vigilare e battersi per impedire il via libera alle miscele ? e cosa avrà ottenuto in cambio ?
Provateci a pensarci anche voi perché da solo non ci arrivo !.
3) L’entrata in vigore del nuovo regolamento avverrà probabilmente a partire dal 1/7/2009.
Allegria !
ettore