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da nicodvb » 18 dic 2009, 1:11
da Alberto Baccani » 18 dic 2009, 6:36
da nicodvb » 18 dic 2009, 9:39
Alberto Baccani ha scritto:La legatura del lievito solido ha la funzione di incentivare la lievitazione.
Il lievito cerca di mangiare gli zuccheri e di produrre anitride carbonica, dato che la massa è legata resta compatto, non riesce a produrre tutta la anitirde carbonica ed è pronto, non appena lo si slega a fare il suo dovere in modo rapido ed efficente.
Questo è il motivo per cui si vede nella vecchie pasticcerie dei teli di canapa legati con una corda da alpinisti ( vero..) con un nodo particolare che per slegarlo basta tirare da una parte.gonfi e tesi che racchiudono il lievo madre pronto ad assere miscelato con il composto base.
Lo si mette in frigo ovviamente per rallentare la lievitazione e renderla più regolare.
Io non sono mai riuscito ad avere un LM cosi potente da richiedere queste cure, solamente degli LM miserelli che gonfiavano di poco più di un terzo....sobh.![]()
da Luciana_D » 18 dic 2009, 12:45
nicodvb ha scritto:Alberto Baccani ha scritto:La legatura del lievito solido ha la funzione di incentivare la lievitazione.
Il lievito cerca di mangiare gli zuccheri e di produrre anitride carbonica, dato che la massa è legata resta compatto, non riesce a produrre tutta la anitirde carbonica ed è pronto, non appena lo si slega a fare il suo dovere in modo rapido ed efficente.
Questo è il motivo per cui si vede nella vecchie pasticcerie dei teli di canapa legati con una corda da alpinisti ( vero..) con un nodo particolare che per slegarlo basta tirare da una parte.gonfi e tesi che racchiudono il lievo madre pronto ad assere miscelato con il composto base.
Lo si mette in frigo ovviamente per rallentare la lievitazione e renderla più regolare.
Io non sono mai riuscito ad avere un LM cosi potente da richiedere queste cure, solamente degli LM miserelli che gonfiavano di poco più di un terzo....sobh.![]()
e se uso il lievito appena slegato (e mai passato per il frigo) senza rinfrescarlo rischio di ritrovarmi un lievitato acido?
da nicodvb » 18 dic 2009, 12:56
Luciana_D ha scritto:e se uso il lievito appena slegato (e mai passato per il frigo) senza rinfrescarlo rischio di ritrovarmi un lievitato acido?
da Luciana_D » 18 dic 2009, 14:25
nicodvb ha scritto:Luciana_D ha scritto:e se uso il lievito appena slegato (e mai passato per il frigo) senza rinfrescarlo rischio di ritrovarmi un lievitato acido?
Io lo uso cosi' sia per il pandoro che per il panettone.Tutto a temperatura ambiente.
Dopo la terza legatura lo utilizzo subito.Ha un profumo stupendo.
oh mamma, fai addirittura 3 legature di fila?
da susyvil » 18 dic 2009, 18:32
Luciana_D ha scritto:nicodvb ha scritto:Luciana_D ha scritto:e se uso il lievito appena slegato (e mai passato per il frigo) senza rinfrescarlo rischio di ritrovarmi un lievitato acido?
Io lo uso cosi' sia per il pandoro che per il panettone.Tutto a temperatura ambiente.
Dopo la terza legatura lo utilizzo subito.Ha un profumo stupendo.
oh mamma, fai addirittura 3 legature di fila?
da Luciana_D » 18 dic 2009, 19:25
susyvil ha scritto:Luciana_D ha scritto:nicodvb ha scritto:Luciana_D ha scritto:e se uso il lievito appena slegato (e mai passato per il frigo) senza rinfrescarlo rischio di ritrovarmi un lievitato acido?
Io lo uso cosi' sia per il pandoro che per il panettone.Tutto a temperatura ambiente.
Dopo la terza legatura lo utilizzo subito.Ha un profumo stupendo.
oh mamma, fai addirittura 3 legature di fila?
Si.
Inizio la sera alle 19.00.La mattina successiva alle 8.00 e poi alle 14.00.
Alle 20.00 procedo con l'impasto
Lù, una domanda: feci le tre legature per l'impasto del panettone e del pandoro con un intervallo tra l'una e l'altra di 3/4 ore, sarà stato questo
il motivo dei miei insuccessi?.....e cioè un lievito troppo debole per sopportare una lievitazione tanto lunga?
da susyvil » 18 dic 2009, 19:36
Luciana_D ha scritto:
Inizio la sera alle 19.00.La mattina successiva alle 8.00 e poi alle 14.00.
Alle 20.00 procedo con l'impasto
Lù, una domanda: feci le tre legature per l'impasto del panettone e del pandoro con un intervallo tra l'una e l'altra di 3/4 ore, sarà stato questo
il motivo dei miei insuccessi?.....e cioè un lievito troppo debole per sopportare una lievitazione tanto lunga?
Se era debole lo puoi sapere solo tu.
Quando il salamotto e' gonfio e duro che quasi spacca tutto e' pronto.Generalmente la seconda e terza legatura si risolvono in 2-4 ore,non di piu'.
Credo che il tuo insuccesso sia da addebitare al surriscaldamento del primo impasto e non al lievito
da Luciana_D » 18 dic 2009, 19:46
susyvil ha scritto:Luciana_D ha scritto:
Inizio la sera alle 19.00.La mattina successiva alle 8.00 e poi alle 14.00.
Alle 20.00 procedo con l'impasto
Lù, una domanda: feci le tre legature per l'impasto del panettone e del pandoro con un intervallo tra l'una e l'altra di 3/4 ore, sarà stato questo
il motivo dei miei insuccessi?.....e cioè un lievito troppo debole per sopportare una lievitazione tanto lunga?Se era debole lo puoi sapere solo tu.
Quando il salamotto e' gonfio e duro che quasi spacca tutto e' pronto.Generalmente la seconda e terza legatura si risolvono in 2-4 ore,non di piu'.
Credo che il tuo insuccesso sia da addebitare al surriscaldamento del primo impasto e non al lievito
Ma allora perchè fai passare tante ore tra una legatura e l'altra![]()
da Riccardo Frola » 18 dic 2009, 19:55
da Luciana_D » 19 dic 2009, 7:03
Riccardo Frola ha scritto:Eccoci...ma arrivo in ritardo...perchè tutti i forumisti bravi han risposto prima..e meglio di quanto potessi fare io![]()
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e non ho altro da aggiungere..perchè non c'è!!!![]()
Bravi agazzi![]()
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Solo ua cosa....durante la lievitazione, il lievito mangia lo zucchero presente nella farina o agiunto (anche dal malto il lievito mangia) e produce 2 cose......
Anidride carbonica ...come ha detto Alberto.....ma anche alcool... che è il primo ad evaporare mentre l'impasto gonfia....
Bravisssimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii![]()
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da Riccardo Frola » 20 dic 2009, 10:54
da maria rita » 31 dic 2009, 20:09
Panperfocaccia.eu, è un forum di cucina ricco di ricette e procedimenti, qui troverete tante persone come voi che hanno voglia di imparare e condividere.
Nelle prime forme di vita urbana dell’Homo sapiens, così come nei laboratori degli scienziati del XXI secolo, passando per le vivaci città rinascimentali, le nuove idee nascono sempre attraverso lo scambio di informazioni e il confronto fra individui.
È proprio questa circolazione “liquida” di conoscenza che permette di esplorare nuovi orizzonti e di creare innovazione. Quando si condivide una comune cultura civica con migliaia di altre persone, le buone idee tendono a riversarsi da una mente all'altra, ecco che si verifica Uno scambio di buone idee!
Steven Johnson - uno scambio di buone idee