Minne di virgini

Ricette di pasticceria

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Minne di virgini

Messaggioda anavlis » 2 feb 2010, 12:33

Preso da internet:

L'invenzione di questo mirabile dolce si deve ad una spiritosa suora, alla quale va dato il giusto riconoscimento attraverso l'iscrizione dell' accattivante pasta nel "registro dei brevetti". Ma veniamo alla storia. Questo dolce é legato indissolubilmente alla Sambuca-Zabut del XVIII secolo, ed in particolare alla nobile famiglia Beccadelli. Donna Francesca Reggio, divenuta Marchesa di Sambuca per aver sposato Don Giuseppe, in occasione delle nozze dell'unico figlio Pietro, la nobil donna, chiese a Suor Virginia Casale di Rocca Menna del collegio di Maria "di mettercela tutta per escogitare le novità assolute nei campi di loro competenza e, tra questi, nel campo della dolciaria."

La creazione

Nell'anno 1725, la suora creava una delle più soave paste della pasticceria siciliana e di cui lo storico locale Di Giovanni riporta l'espressione della religiosa riguardo la sua creatura: "Guardavo questa mattina dalla finestra della mia stanzetta le colline che si susseguono dalla Valle dell' Anguillara sino alla collina del Castellaccio e alla costa della Minnulazza. La forma delle colline mi ha suggerito che noi dovremmo presentare ai marchesi un dolce che abbia la forma e, in quanto al contenuto porti la dolcezza di questa terra. Insomma un dolce paesano, ma prelibato, fine che susciti nel momento del degusto l'istinto del sentimento, ed elevi al tempo stesso lo spirito."

L'originalità
Suor Virginia descrisse gli ingredienti ed il metodo di ottenimento del dolce: "Farina, uova, latte, lievito. Si compone una pinna di pasta tonda come una luna piena; al centro si accumula un po' di tutto: cose, comunque, che debbo studiare con attenzione: non dovrebbero mancare la zuccata, la crema, l'essenza di garofano e di cannella, qualche pezzo di cioccolato e... quant'altro mi ispirerà il Signore... Vedrà che ci riusciremo a fare un dolce sensitivo."

Se qualcuno volesse accostare i Minni di virgini ai Minnuzzi di Sant'Ajta (dolce tipico catanese) farebbe un errore grossolano, poiché, quest'ultimi dolci, sono ripieni interamente di zuccata frammiste a mandorle finemente tritate, ricoperti di zucchero a velo e sormontati da una ciliegina rossa sciroppata, a mo' di capezzolo, lontani dalle caratteristiche Minni di virgini.

Come l'hanno descritta...

Giuseppe Tommasi di Lampedusa, attraverso l'impareggiabile principe Salina, nel suo famosissimo romanzo "il Gattopardo", farà così commentare quel soave dolce frutto delle magiche "Terre del Gattopardo", di cui Sambuca, dista pochi chilometri da Palazzo Cutò di Santa Margherita Belice, dove è stato ambientato l'omonimo romanzo: "parfaits rosei, parfaits sciampagna, parfaifs bigi che si sfaldavano scricchiolando quando la spatola li divideva, sviolinature in maggiore delle amarene candite, timbri aciduli degli ananas gialli, e "trionfi della Gola" col verde opaco dei loro pistacchi macinati, impudiche "paste delle Vergini." Di queste, Don Fabrizio si chiedeva "Come mai il Santo Uffizio, quando lo poteva, non pensò a proibire questi dolci? . Immaginate cosa avrebbe detto il simpatico Principe al cospetto delle siliconate, più o meno note signore o delle super maggiorate soubrettes che ai giorni nostri esibiscono orgogliosamente i loro prosperosi seni.

Una tradizione che continua...
I pochi pasticceri sambucesi che con sacralità e dovizia preparano questi squisiti dolci. Con meticolosità predispongono gli ingredienti, ma soprattutto ne curano la forma e le dimensioni. Scherzosamente, cosa che dossono permettersi, per il loro carattere estroso ed intelligente, dicono che sono capaci di creare minni di taglie diverse, e che le loro creature hanno tutte una fonte di ispirazione. Prima, seconda, terza, quarta..., insomma, taglie di tutte le misure, e comunque, paste di una bontà unica, capace di inebriare anche i più reclini ai sapori delle luccumarie (lucumonie) siciliane.

La parte più difficile del lavoro è la modellatura della "Minna". Con abilità e senso artistico, la pasta, viene rigirata tra le mani cercando di farle assumere la forma del seno, operazione non certo facile; alla fine si definisce il capezzolo che è la parte più complicata del dolce, che deve essere proporzionato e marcatamente ben evidenziato. L'ultima "palpeggiata" e " i Minni di virgini" sono pronte, non resta altro che farle rassodare attraverso l'infornatura.
silvana


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Re: Minne di virgini

Messaggioda Gaudia » 2 feb 2010, 12:51

Sei fantastica! *smk* *smk*
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Re: Minne di virgini

Messaggioda Danidanidani » 2 feb 2010, 13:09

Grazie Silvana,bellissimo! *smk* *smk* *smk*
Sbaglio o a Palermo questi dolci,assieme a molte altre delizie,compresi fantastici cannoli,venivano preparate dalle monache di clausura della Martorana? quando ero bambina papà e lo zio Beppe ogni domenica andavano a comprali e le suore li passavano attraverso la ruota... :saluto: :saluto:
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Re: Minne di virgini

Messaggioda anavlis » 2 feb 2010, 14:37

Danidanidani ha scritto:Grazie Silvana,bellissimo! *smk* *smk* *smk*
Sbaglio o a Palermo questi dolci,assieme a molte altre delizie,compresi fantastici cannoli,venivano preparate dalle monache di clausura della Martorana? quando ero bambina papà e lo zio Beppe ogni domenica andavano a comprali e le suore li passavano attraverso la ruota... :saluto: :saluto:


Ricordi bene! poi la tradizione passo al mitico bar Valenti che si trova vicino la Martorana, traversa di via Maqueda, detta "discesa delle vergini" *smk* *smk*
silvana


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Re: Minne di virgini

Messaggioda Luciana_D » 2 feb 2010, 20:43

Splendido Silvana !!!!!!!!! Grazie per la bellissima ricerca e spiegazione.......non ci crederai ma tempo fa questo dolce attrasse la mia attenzione.
Si chiamava Minne di Sant'agata e l'ho trovato qui
E' la stessa specialita'?

Per comodita' riporto la ricetta

Minne di Sant'agata

Pastafrolla:
Farina OO, 900 grammi
Strutto 180 grammi
Zucchero a velo, 225 grammi
Uova 3
Marsala 4 mezzi gusci
Vaniglia
Cannella in polvere

Crema di ricotta:
Ricotta scolata dal siero 800 grammi
Zucchero a velo 125 grammi
Zuccata candita 150 grammi
Cioccolato in scaglie 150 grammi

Glassa di zucchero:
Zucchero a velo 350 grammi
Albume d'uovo 1
Succo di limone q.b.
ciliegine candite

Procedimento:
Lavorare la farina conlo strutto, aggiungere lo zucchero, le uova, il marsala e le spezie. Impastare e lasciar riposare coperto.

Preparare la crema con la ricotta, lo zucchero, i canditi e il cioccolato.
Stendere la pasta frolla sottile tagliare dei cerchi e ricoprire gli stampi inburrati e infarinati, riempire con la crema di ricotta, preparare dei dischetti di pasta frolla e chiudere gli stampi.
Infornare a forno riscaldato, 180° sino a quando la pasta ha assunto un colore nocciola chiaro.
Sfornare e capolvolgere su una gratella a raffreddare.

Preparare la glassa di zucchero aggiungendo l'albume poco per volta e il succo di limone goccia a goccia.
Fare la colata di glassa sui dolci uno alla volta ricoprendoli in modo uniforme e disporre su ognuno di essi una
Luciana
In tutte le cose e' la passione che fa la differenza.
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Re: Minne di virgini

Messaggioda Danidanidani » 2 feb 2010, 21:03

anavlis ha scritto:Se qualcuno volesse accostare i Minni di virgini ai Minnuzzi di Sant'Ajta (dolce tipico catanese) farebbe un errore grossolano, poiché, quest'ultimi dolci, sono ripieni interamente di zuccata frammiste a mandorle finemente tritate, ricoperti di zucchero a velo e sormontati da una ciliegina rossa sciroppata, a mo' di capezzolo, lontani dalle caratteristiche Minni di virgini.


Come dice Silvana,i dolci di sant'Agata sono altra cosa....ma aspettiamo conferme. *smk*
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Re: Minne di virgini

Messaggioda Luciana_D » 2 feb 2010, 21:11

Danidanidani ha scritto:
anavlis ha scritto:Se qualcuno volesse accostare i Minni di virgini ai Minnuzzi di Sant'Ajta (dolce tipico catanese) farebbe un errore grossolano, poiché, quest'ultimi dolci, sono ripieni interamente di zuccata frammiste a mandorle finemente tritate, ricoperti di zucchero a velo e sormontati da una ciliegina rossa sciroppata, a mo' di capezzolo, lontani dalle caratteristiche Minni di virgini.


Come dice Silvana,i dolci di sant'Agata sono altra cosa....ma aspettiamo conferme. *smk*

Grazie Dani *smk* : Captain :
Sarebbe interessante ,nonche' utile,trovare la ricetta di queste delizie descritte da Silvana :D
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Re: Minne di virgini

Messaggioda anavlis » 2 feb 2010, 22:57

Danidanidani ha scritto:
anavlis ha scritto:Se qualcuno volesse accostare i Minni di virgini ai Minnuzzi di Sant'Ajta (dolce tipico catanese) farebbe un errore grossolano, poiché, quest'ultimi dolci, sono ripieni interamente di zuccata frammiste a mandorle finemente tritate, ricoperti di zucchero a velo e sormontati da una ciliegina rossa sciroppata, a mo' di capezzolo, lontani dalle caratteristiche Minni di virgini.


Come dice Silvana,i dolci di sant'Agata sono altra cosa....ma aspettiamo conferme. *smk*


Sono un'altra cosa ed hanno due storie diverse. Anche il dolce è diverso, solo la forma, il seno, è uguale.
silvana


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Re: Minne di virgini

Messaggioda anavlis » 2 feb 2010, 23:02

E’ un dolce che ha diverse versioni e che hanno in comune, come dicevo, soltanto la forma (il seno). Dal libro di Mary Taylor Simeti “La tavola del Gattopardo” vi riporto la ricetta secondo le indicazioni di Giuseppe Tomasi di Lampedusa che descrive una pasta frolla che sa di mandorle e un ripieno di biancomangiare (dal francese blanche au manger). Per fortuna, questa volta, il tempo di cottura viene dato in minuti, ma spesso, nelle ricette monacali veniva indicato in “Credo” o in “Ave”

Per 12 paste

Pasta frolla:
gr125 farina di mandorle
gr 250 farina 00
gr150 zucchero
gr150 strutto
1 uovo
Un pizzico di sale
Pochissimo latte

Biancomangiare:
½ litro latte
gr100 zucchero
gr40 amido
un pezzetto di buccia di limone
gr20 di pistacchi tritati
1 cucchiaino di cannella pestata o in polvere
1 bianco di uovo

Preparare la pasta frolla, mescolando assieme le farine, lo zucchero, il sale versare sul piano di lavoro e farne una fontana. Al centro mettere lo strutto, impastare con le punte delle dita.
Quando la farina ha preso tutto lo strutto rifare la fontana, battervi dentro l’uovo e versare qualche goccia di latte quanto basta per potere impastare bene. Farne palla e lasciare riposare per 20 minuti.

Preparare il biancomangiare stemperando con cura l’amido in un po’ di latte, aggiungere lo zucchero, la buccia di limone e il resto del latte. Mettere il tegame sul fuoco lento, e cuocere mescolando continuamente, finchè non si addensi, avendo cura di non fare bollire il latte. Togliere la buccia di limone e lasciare raffreddare.

Dividere la pasta frolla in più parti e stendere una alla volta con il mattarello su una superficie infarinata fino a raggiungere lo spessore di circa 3mm. Con un bicchiere del diametro di cm6 tagliare 12 dischetti di pasta- e con un bicchiere più grande altri 12 dischetti di cm10
Ungere e infarinare le teglie. Trasferirvi i dischetti più piccoli- su ognuno mettere un cucchiaio di biancomangiare, spolverare di cannella e di pistacchi tritati.
Sbattere il bianco dell’uovo e spennellare i bordo dei dischetti, coprire con quelli più grandi, premendo bene per sigillare i bordi.
In questa fase, con manualità si abbozza il capezzolo. Lucidare col rimanente bianco d’uovo.
Cuocere le paste a forno moderato (180°) per circa 15 minuti o finchè leggermente dorate.

Nota:la farina fatta in casa , al momento di adoperarle dà risultati di gran lunga superiori rispetto a quella comprata che ha perso l’olio volatile e quindi, profumo e sapore.


Mary Taylor Simeti è la stessa autrice ha aiutato Maria Grammatico (i dolci di Erice) a scrivere il libro “mandorle amare”. Ne ho parlato tempo fa *smk*
silvana


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Re: Minne di virgini

Messaggioda susyvil » 2 feb 2010, 23:13

Silvana, non la conoscevo proprio e mi piace tantissimo!! :D ...
il ripieno che consistenza ha?...soltanto l'amido è sufficiente a far addensare la crema?
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Re: Minne di virgini

Messaggioda anavlis » 2 feb 2010, 23:26

susyvil ha scritto:Silvana, non la conoscevo proprio e mi piace tantissimo!! :D ...
il ripieno che consistenza ha?...soltanto l'amido è sufficiente a far addensare la crema?


E' sufficiente. Prende la consistenza di un dolce al cucchiaio, come il gelo di mellone (che poi è anguria) :D
silvana


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Re: Minne di virgini

Messaggioda anavlis » 2 feb 2010, 23:42

Su internet ho trovato questo dove c' è la ricetta "parrebbe" di Suor Virginia. Comunque la trovo abbastanza interessante e credibile. A destra c'è pure un video che non posso aprire per problemi di computer
silvana


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Re: Minne di virgini

Messaggioda Danidanidani » 3 feb 2010, 9:42

A me il video si apre,ma dopo 20 secondi si blocca...peccato! :( :saluto: *smk*
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Re: Minne di virgini

Messaggioda Gaudia » 3 feb 2010, 11:24

E' la stessa ricetta riportata dalla Allotta e da Pino Correnti e tutte prevedono l'aggiunta di zuccata e di cioccolata apezzetti.
Silvana mi sa che quando vengo dobbiamo andare insieme a Sambuca a mangiare gli originali così possiamo descrivere meglio la ricetta ai nostri amici del forum.
:saluto:
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Re: Minne di virgini

Messaggioda anavlis » 3 feb 2010, 11:29

Gaudia ha scritto:E' la stessa ricetta riportata dalla Allotta e da Pino Correnti e tutte prevedono l'aggiunta di zuccata e di cioccolata apezzetti.
Silvana mi sa che quando vengo dobbiamo andare insieme a Sambuca a mangiare gli originali così possiamo descrivere meglio la ricetta ai nostri amici del forum.
:saluto:

andiamoci!!!!!!! e passiamo pure da Palma di Montechiaro, la terra dei Gattopardi, e magari passiamo dalle suorine a prenderci i loro antichi dolcini.
silvana


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Re: Minne di virgini

Messaggioda Gaudia » 3 feb 2010, 12:20

Non mi stuzzicare perchè potrei arrivare a proporti di andare a Raffadali dove fanno un torrone spettacolare. e' il paese dove è nata mia madre. L'ultima volta che ci sono andata avevo circa 16 anni ma ricordo ancora la bontà del pane che mangiavo la mattina inzuppato nel caffellatte e questo cuore di torrone ricoperto da una glassa di zucchero bianco decorato mirabilmente.
Se hai altre proposte....
*smk*
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Re: Minne di virgini

Messaggioda anavlis » 3 feb 2010, 13:09

Gaudia ha scritto:Non mi stuzzicare perchè potrei arrivare a proporti di andare a Raffadali dove fanno un torrone spettacolare. e' il paese dove è nata mia madre. L'ultima volta che ci sono andata avevo circa 16 anni ma ricordo ancora la bontà del pane che mangiavo la mattina inzuppato nel caffellatte e questo cuore di torrone ricoperto da una glassa di zucchero bianco decorato mirabilmente.
Se hai altre proposte....
*smk*


insieme, in un paio di giorni, riusciremmo a prendere 10 kg a testa!!!! o meglio a..... :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
silvana


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Re: Minne di virgini

Messaggioda nicodvb » 3 feb 2010, 13:25

Pietààààààààààààààà, sto cercando di perdere qualche chilo e mi tirate fuori questa delizia!!!!
È diventato un covo di straviziosi, non c'è che dire.

Tutti di filato a mangiare un'insalatina scondita 8))
Che mondo sarebbe senza ricotta?
file excel con le ricette dei grandi lievitati: http://dl.dropbox.com/u/69660061/lievitati.xls
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Re: Minne di virgini

Messaggioda Gaudia » 3 feb 2010, 14:28

Ma con tutto quel buon pane che fai e i formaggi che mangi come puoi pensare di dimagrire? :lol: :lol:
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Re: Minne di virgini

Messaggioda nicodvb » 3 feb 2010, 14:41

Gaudia ha scritto:Ma con tutto quel buon pane che fai e i formaggi che mangi come puoi pensare di dimagrire? :lol: :lol:


eh vabbè, ne farò tanto ma ne mangio con moderazione;)
Ho anche imparato a congelarlo, finalmente :D
E poi... cavolo, la palestra tutti i giorni non ha alcun effetto, proprio ZERO. Era meglio starsene in panciolle.
Che mondo sarebbe senza ricotta?
file excel con le ricette dei grandi lievitati: http://dl.dropbox.com/u/69660061/lievitati.xls
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