biscotti frollini dal sapore antico

Ricette di pasticceria

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biscotti frollini dal sapore antico

Messaggioda giornalista.cuoco » 3 ott 2009, 11:10

Ecco un modo per riciclare farine di grano duro inadatte alla panificazione. Lo spunto mi fu dato tempo fa da una confezione di semola rimacinata Tre grazie, la quale tra i consigli d'uso riportava «i frollini della nonna con granella di zucchero», se non ricordo male senza specificare la ricetta, ma rimandando al concetto di frolla. Li ho fatti mercoledì scorso, 30 settembre (ovviamente per gli altri. L'indomani ho fatto la visita al policlinico :roll:).
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Perfetti per il tè (anche se non ce li ho provati :mrgreen:), direi che sono dei biscotti danesi dal sapore più deciso, o dei tarallucci o Galletti (a seconda dello spessore con cui li si fa, più che altro) del Mulino bianco dal sapore più intenso. Usando un buon burro magari possono ricordare i canestrelli, ma sono decisamente meno unti.
Li avevo già fatti un'altra volta con 100% grano duro; ora avevo 150 grammi o poco più di farina di grano duro e sono prima arrivato a 250 grammi aggiungendo semola rimacinata, poi ho miscelato il tutto con 100 grammi di fecola. Questo ha ridotto notevolmente la forza della farina, ragion per cui l'impasto non era per niente elastico: è più difficile da lavorare in quanto si può strappare e rompere durante la stesura, ma è proprio così che dev'essere una pastafrolla; l'uso di zucchero macinato (non proprio a velo, ma a granulometria notevolmente ridotta, quasi impalpabile) ha fatto il resto, rendendomi dei biscottini più delicati rispetto all'altra volta, croccanti sotto i denti e morbidissimi al palato, dato che si sciolgono (si scioglievano direi, essendone rimasto uno solo, a parte forse quelli che ho regalato alla ragazza di mio fratello) in bocca alla prima masticazione.

Sconsiglio di farli quando fa ancora caldo, perché, anche se l'impasto è ben freddo di frigorifero a 4 °C, il burro tende a sciogliersi nelle mani e tra un'infornata e l'altra si deve spesso rimpastare e ricorrere al congelatore (fortunatamente con una miscela di farine così debole il rimpasto non determina l'attivazione del glutine). Magari evitate di usare, come ho fatto io, un buon burro bavarese (di centrifuga), che mentre si taglia congelato si scongela in men che non si dica... tornando cremoso... Certo, il suo sapore è un'altra cosa, ma che fatica!


Ingredienti

- 250 grammi di farina di grano duro debole(*)
- 120 grammi di burro freddo (anche di freezer) a pezzetti
- 70 grammi di zucchero, preferibilmente macinato finemente oppure a velo
- 3 tuorli oppure 1 uovo intero oppure 2 tuorli e un goccio di latte
- un terzo di una bustina di agenti lievitanti (nel mio caso 5 grammi, ma dipende dalla composizione)
* W ~140. In alternativa 150 grammi di semola rimacinata di grano duro (W 180-220) e 100 grammi di amido/fecola


Procedimento

Si prepara la classica pastafrolla, prima riducendo in 'sabbia' il burro insieme con lo zucchero e gli sfarinati (se il contenitore in cui si lavora è bello freddo si può mettere l'agente lievitante già a questo punto), questi ultimi due setacciati, e si mette a riposare in frigorifero avvolta da pellicola per almeno mezz'ora.
Si fodera una leccarda con carta da forno e si accende il forno a 180 °C affinché si preriscaldi.
Si tira fuori la pastafrolla, si tira sottile con il matterello e si ritaglia con le formine preferite oppure con una tazzina. Man mano che si fanno le forme si adagiano nella leccarda foderata di carta forno, un po' distanziate in quanto in cottura tendono ad allargarsi oltre che a crescere in altezza, e una volta esaurito lo spazio si cospargono di zucchero semolato o in granella e inforna la leccarda nel ripiano più basso. In meno di dieci minuti (anche 5-7; poi dipende dallo spessore e dal vostro forno) i biscotti sono pronti (saranno belli duri una volta raffreddati). Nel frattempo è possibile prepararne altri adagiandoli su un altro foglio di carta da forno, cosicché quando si tireranno fuori quelli cotti si estrarrà la carta con i biscotti cotti e la sostituirà con quelli crudi rinfornando la leccarda immediatamente, riducendo così al minimo gli sprechi energetici tra un'infornata e l'altra. Ovviamente si possono pure alternare i fogli di carta da forno; io ne ho usati tre in totale solo perché uno si è bruciato, altrimenti me ne sarebbero bastati due per tutte le infornate (che sono state una decina). Attenzione: man mano che si va avanti con le infornate i tempi di cottura scendono sempre di più (la teglia è calda); una delle mie infornate (quella in cui si è bruciata la carta da forno) è finita quasi tutta nella pattumiera perché i biscotti si erano bruciati (quelli più chiari sono stati mangiati da mia madre). Comunque rispetto alla volta precedente ne ho bruciati molti meno e, anzi, stavolta erano quasi tutti perfetti (nemmeno imbruniti).

Sconsiglio di assaggiare i biscotti ancora caldi: non sanno di niente e non sembrano nemmeno tanto croccanti.

Suggerimento: se dopo aver setacciato lo zucchero a velo rimangono degli agglomerati nel setaccio, usateli come se fosse granella di zucchero. Si mette con un cucchiaino sui biscotti (quando ce ne si ricorda, perché con il forno acceso e la fretta...) e si preme leggermente (altrimenti non si attacca e quando i biscotti si tolgono dalla teglia se ne cade).

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L'esagono

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Il cuore

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L'occhio di bue

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La stella (questa è un po' imbrunita alle punte)


Alternative

Si possono fare, nello stesso modo, frollini di (o al) granoturco e frollini integrali.

Per i frollini di mais, si deve utilizzare una farina di mais non precotta. Io li ho provati e non li ho graditi più di tanto perché si sentono gli spigoli vivi in bocca, problema che non si risolve nemmeno usando una farina di mais fioretto (quella macinata fina). Questo, d'altro canto, determina una maggiore ariosità del prodotto (lo sviluppo dovuto alla lievitazione chimica provoca un distanziamento tra i vari granuli di farina e questo diminuisce il peso specifico del biscotto, donando una sensazione di leggerezza al palato). Con il Bimby (che io non ho), forse, si può provare a polverizzare la farina di mais: in questo modo dovrebbe assorbire i liquidi e amalgamarsi con essi, cosa che la farina di mais normalmente fa solo a contatto con liquidi caldi (che la fanno sciogliere e gelatinizzare: in questo modo si fa la polenta). Altrimenti si può provare a tagliare la farina di mais con farina di grano tenero 00 debole o fecola/amido. Il sapore dei biscotti di solo mais è quello di una polenta dolce; ovviamente tagliandolo con grano tenero o amido sarà notevolmente attutito.

Per i frollini integrali, si deve usare una farina di grano tenero integrale debole (W <140) oppure una farina di grano tenero integrale W ~200 tagliata con fecola/amido al 40%.
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Re: biscotti frollini dal sapore antico

Messaggioda miao » 3 ott 2009, 14:37

Bene vedo che ti sei lanciato finalmente con le ricette, queste ricettine mi piacciono un sacco ,anche per la parigina, mi farei direttamente una scappata in loco :D per quando vengono i nipotini a casa grazie, semplici e salutari thank you Annamaria :saluto:
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Re: biscotti frollini dal sapore antico

Messaggioda giornalista.cuoco » 3 ott 2009, 15:59

miao ha scritto:Bene vedo che ti sei lanciato finalmente con le ricette,

Eh eh eh, a parte questi utlimi è tutta roba vecchia che ho riesumato dal computer e da fora a cui partecipavo in passato.

miao"}queste ricettine mi piacciono un sacco ,anche per la parigina,[/quote]
Attenzione: io sono di Afragola e dunque per me quello è il tramezzino. Si chiama parigina a Napoli e in parte di Casoria, poi c'è quest'isola in cui si chiama tramezzino, poi da Caivano ad andare verso l'entroterra si chiama di nuovo parigina. Non saprei dirti chi ha copiato da chi; ovviamente possiamo fare tutte le ipotesi di questo mondo senza giungere a nessuna conclusione. I due elementi certi sono che ad Afragola si è sempre chiamato tramezzino e si è sempre fatto nella maniera da me descritta (e abbiamo anche chi dice di esserne l'inventore) e che a Napoli si è sempre chiamato parigina e si fa anche, se non prevalentemente, con la pasta per la pizza sopra, specialmente presso le pizzetterie (cioè pizzerie al taglio), mentre quello con la pasta sfoglia sopra si trova più facilmente nei bar.
Qui ad Afragola più recentemente si sono inventati anche un'altra cosa, il frustino: l'ho trovato su Facebook e poi ho scoperto che mio fratello lo conosceva e lo ha anche mangiato; io non ne avevo avuto occasione non avendo una grande vita sociale qui in città.

[quote="miao ha scritto:
per quando vengono i nipotini a casa grazie, semplici e salutari

Ti riferisci a questi biscotti, al tramezzino, a entrambi o alle mie ricette in generale?
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Re: biscotti frollini dal sapore antico

Messaggioda miao » 3 ott 2009, 16:07

MA QUANDO VADO ALLO SPACCIO O BAR CHE DIR SI VOGLIA PER ORDINARLO COME DEVO CHIEDERE AD AFRAGOLA?per la pizza con pasta sotto e sfoglia sopra, mi piacciono tutte e due le ricette che trovo molto semplici e di sicuro effetto sui miei nipotini grazie ancora!! :fiori:
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Re: biscotti frollini dal sapore antico

Messaggioda giornalista.cuoco » 3 ott 2009, 16:19

miao ha scritto:MA QUANDO VADO ALLO SPACCIO O BAR CHE DIR SI VOGLIA PER ORDINARLO COME DEVO CHIEDERE AD AFRAGOLA?per la pizza con pasta sotto e sfoglia sopra,

Assolutamente tramezzino; ad Afragola non ti capirebbe nessuno se lo chiamassi parigina: penserebbero che vieni da un altro pianeta.
Solo nei centri commerciali senti chiamarlo in tutti e due i modi, tramezzino perché sono afragolesi (i bar di Leroy Merlin, centro commerciale Il golfo dei desideri, centro commerciale Le porte di Napoli e parco commerciale Afragola Santa Maria la nova sono tutti gestiti da piccoli imprenditori locali) e parigina perché essendo frequentati da gente proveniente da tutta la Campania (e da fuori) si sono abituati a sentirlo chiamare così. Ad esempio al bar di Leroy Merlin ne ho mangiato uno ottimo (è stato l'ultimo che abbia comprato), prodotto da un laboratorio della zona (erano appena state consegnate le teglie ancora fumanti dalla porta di servizio), e mi è stato servito chiedendo un tramezzino, ma non credo che se avessi chiesto una parigina non mi avrebbero compreso, perché Leroy Merlin si trova accanto a IKEA, meta di turismo commerciale pluriregionale!
Ad Afragola quello con pasta di pizza ambo i lati non si fa; l'unico posto dove l'abbia trovato fatto così è il panificio, di cui non ricordo il nome, che si trova nella piazza del fresco del centro commerciale Il golfo dei desideri (di fronte al Lidl), e lo chiamano pizza (esattamente come definiscono pizze tutte le focacce condite nelle teglie di ghisa che sfornano in continuazione).

miao ha scritto:mi piacciono tutte e due le ricette che trovo molto semplici e di sicuro effetto sui miei nipotini grazie ancora!! :fiori:

Grazie a te; hai guardato anche le altre mie ricette oltre a queste due?
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Re: biscotti frollini dal sapore antico

Messaggioda Donna » 5 ott 2009, 20:00

le offri alla fidanzata per un tè a tettè? :mrgreen:
"Voglio un cibo educato. Un solo aggettivo, che non ha bisogno di tante parole di contorno. Così ci riprenderemo il diritto al cibo, e non il suo rovescio. Questo è quanto (basta)". ´
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Re: biscotti frollini dal sapore antico

Messaggioda anavlis » 5 ott 2009, 20:35

Li debbo provare i tuoi frollini con la semola di grano duro. Se non volessi mettere le uova, sostituisco con il latte? pensavo di metterci sopra i confettini (quelli piccoli piccoli) all'anice.
Perchè dici che la semola di grano duro non è adatta per la panificazione? in sicilia si usa molto per preparare "u pani ri paisi" ed anche per fare la pasta in casa senza le uova. A differenza della 00 la semola di rimacino può permetterselo. :saluto:
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Re: biscotti frollini dal sapore antico

Messaggioda giornalista.cuoco » 5 ott 2009, 20:44

Donna ha scritto:le offri alla fidanzata per un tè a tettè? :mrgreen:

:no: :lol:
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Re: biscotti frollini dal sapore antico

Messaggioda anavlis » 5 ott 2009, 20:49

...ops! dimenticavo di dire che i tuoi biscotti mi convincono molto e mi hanno riportato alla memoria una superba crosta di cannoli mangiati a Pergusa con Rossella (ricordi, Ross?) ed avevano utilizzato semola di grano duro. Volevo provare a farli ma poi mi è passato di mente. Grazie per avermeli riconsegnati alla memoria :D
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Re: biscotti frollini dal sapore antico

Messaggioda giornalista.cuoco » 5 ott 2009, 21:00

anavlis ha scritto:Se non volessi mettere le uova, sostituisco con il latte?

Secondo me si può provare. Hai mai fatto una (pseudo-)pastafrolla in questo modo? Ho paura che con il latte si incordi.

anavlis ha scritto:Perchè dici che la semola di grano duro non è adatta per la panificazione?

La semola di grano duro non è adatta per la panificazione. Semola e semolato si usano per la pasta. Per la panificazione sono più indicate la semola rimacinata e la farina di grano duro, che però deve avere una forza adeguata. In questo caso, dovevo smaltire una farina di grano duro W 140, come tale non adatta alla panificazione.
Ho scritto «Ecco un modo per riciclare farine di grano duro inadatte alla panificazione», che è una cosa diversa da «Ecco un modo per riciclare farine di grano duro, inadatte alla panificazione». Ecco il classico caso in cui la virgola cambia tutto il significato... Bisogna stare attenti alla punteggiatura per capirsi :wink: (quando si discute a voce ci sono le pause e le tonalità che ci guidano).

anavlis ha scritto:in sicilia si usa molto per preparare "u pani ri paisi" ed anche per fare la pasta in casa senza le uova.

Pasta in casa senza uova mi pare ovvio; non è panificazione quella. E la vera pasta è solo ed esclusivamente di grano duro (per legge, anche quella all'uovo. Solo in séguito all'entrata in vigore del nuovo testo del 2001 è stato consentito l'impiego di grano tenero, per il solo prodotto fresco).
Quanto al pane, la semola rimacinata trova un grande impiego in Sicilia e nel Mezzogiorno continentale, soprattutto nel Tavoliere e nella Murgia, dove che io sappia il pane è prodotto esclusivamente con grano duro (se non altro perché fino a poco tempo fa solo quello avevano). Se avessi letto questa discussione non ti sarebbe passato neanche per l'anticamera del cervello che io non so cosa sia la panificazione con grano duro :mrgreen: Anzi, adoro i lievitati di grano duro, specialmente le focacce (ma non ditelo a qualche integralista della pizza napoletana :roll:).

anavlis ha scritto:A differenza della 00 la semola di rimacino può permetterselo. :saluto:

Infatti quella che fanno in Emilia con farina di grano tenero (00 non ha importanza; quello è l'abburattamento) e uova non è pasta, ma sfoglia, che è cosa diversa. La pasta è una tradizione duosiciliana (che poi l'azienda leader di mercato nella sua produzione sia a Parma è un altro paio di maniche; si tratta di imprenditoria e non tradizione ed è un caso che gli stati parmensi fossero soggetti alla corona di Napoli!). Però qui si parlava di panificazione, non di pasta. E soprattutto di farina di grano duro, non di semola rimacinata (o «di rimacino» come evidentemente la chiamate voi).
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Re: biscotti frollini dal sapore antico

Messaggioda giornalista.cuoco » 5 ott 2009, 21:02

anavlis ha scritto:...ops! dimenticavo di dire che i tuoi biscotti mi convincono molto e mi hanno riportato alla memoria una superba crosta di cannoli mangiati a Pergusa con Rossella (ricordi, Ross?) ed avevano utilizzato semola di grano duro. Volevo provare a farli ma poi mi è passato di mente. Grazie per avermeli riconsegnati alla memoria :D

Prego! Avevo detto che si trattava di biscotti dal sapore antico! :lol:
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Re: biscotti frollini dal sapore antico

Messaggioda anavlis » 6 ott 2009, 8:00

giornalista.cuoco ha scritto: Se avessi letto questa discussione non ti sarebbe passato neanche per l'anticamera del cervello che io non so cosa sia la panificazione con grano duro :mrgreen: Anzi, adoro i lievitati di grano duro, specialmente le focacce (ma non ditelo a qualche integralista della pizza napoletana :roll:).



Mi spiace davvero! ma è la prima volta che in questo forum si usano dei toni così "bacchettanti"- Ritengo che cortesia e garbo dovrebbero sempre accompagnare la verbalizzazione dei nostri pensieri -Un dialogo improntato su un atteggiamento di contro-dipendenza non porta da nessuna parte.
ciao
silvana


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Re: biscotti frollini dal sapore antico

Messaggioda Sandra » 6 ott 2009, 9:54

Silvana:
Mi spiace davvero! ma è la prima volta che in questo forum si usano dei toni così "bacchettanti"- Ritengo che cortesia e garbo dovrebbero sempre accompagnare la verbalizzazione dei nostri pensieri -Un dialogo improntato su un atteggiamento di contro-dipendenza non porta da nessuna parte.
ciao


Spero che il nostro giornalista terra' conto di quanto tu hai scritto con il solito garbo che ti caratterizza visto che ora, qui ,come moderatrice lo riporto e lo sottolineo!! :D

Giornalista:
Se avessi letto questa discussione non ti sarebbe passato neanche per l'anticamera del cervello che io non so cosa sia la panificazione con grano duro :mrgreen: Anzi, adoro i lievitati di grano duro, specialmente le focacce (ma non ditelo a qualche integralista della pizza napoletana :roll:


Tu giornalista avrai il tempo di leggere tutti i 3D di tutti e conoscerai alla perfezione cosa sappiamo fare e cosa conosciamo ma non tutti abbiamo lo stesso tempo da perdere davanti al pc e come tu ben sai per leggerti ci vuole parecchio tempo!! :D :wink: *smk* Se cominci a trattare malino chi ti segue e vuole provare le tue ricette con simpatia e modestia ti farai il vuoto attorno,consiglio di vecchia nonna :D *smk*
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Re: biscotti frollini dal sapore antico

Messaggioda giornalista.cuoco » 6 ott 2009, 10:56

anavlis ha scritto:
giornalista.cuoco ha scritto: Se avessi letto questa discussione non ti sarebbe passato neanche per l'anticamera del cervello che io non so cosa sia la panificazione con grano duro :mrgreen: Anzi, adoro i lievitati di grano duro, specialmente le focacce (ma non ditelo a qualche integralista della pizza napoletana :roll:).



Mi spiace davvero! ma è la prima volta che in questo forum si usano dei toni così "bacchettanti"- Ritengo che cortesia e garbo dovrebbero sempre accompagnare la verbalizzazione dei nostri pensieri -Un dialogo improntato su un atteggiamento di contro-dipendenza non porta da nessuna parte.
ciao

Toni bacchettanti? Ma se ho messo pure le faccine per ridersi su!
Attenzione, Silvana: in questo tipo di comunicazione le probabilità di fraintendimento sono elevate; gli smileys e le emoticons sono l'unico strumento che abbiamo per conferire ai testi qualcosa di paraverbale e non verbale. Bisogna tenerli sempre presenti, come quando si parla a voce si tengono presenti (seppur magari inconsciamente) i toni e gli atteggiamenti facciali e corporei!
Un abbraccio :)
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Re: biscotti frollini dal sapore antico

Messaggioda giornalista.cuoco » 6 ott 2009, 11:01

Sandra ha scritto:Tu giornalista avrai il tempo di leggere tutti i 3D di tutti e conoscerai alla perfezione cosa sappiamo fare e cosa conosciamo ma non tutti abbiamo lo stesso tempo da perdere davanti al pc e come tu ben sai per leggerti ci vuole parecchio tempo!! :D :wink: *smk* Se cominci a trattare malino chi ti segue e vuole provare le tue ricette con simpatia e modestia ti farai il vuoto attorno,consiglio di vecchia nonna :D *smk*

Sandra, non è questione di tempo ma di allenamento con la lettura. Ripeto: non ho la sindrome da SMS e ne vado fiero. E anche per quanto concerne la scrittura vale lo stesso discorso: ti sarai accorta che spesso posto due interventi di 15 righe ciascuno a distanza di un minuto l'uno dall'altro; ciò significa che scriverli non mi ha richiesto molto tempo.
Ciò premesso, la mia non voleva essere in alcun modo una bacchettata alla simpatica Silvana; volevo solo farle capire che non mi sarei mai sognato di affermare che il grano duro non è adatto alla panificazione (anzi, questa è la principale attitudine dei grani duri di Altamura e di Matera) e che da altre discussioni questo si poteva dedurre. Se ho specificato che la sequenza di parole «farina di grano duro inadatta alla panificazione» ha un significato differente da «farina di grano duro, [che è] inadatta alla panificazione», l'ho fatto solo per evidenziare di aver espresso correttamente il mio pensiereo :roll:
Chiedo scusa se ho potuto dare un'impressione diversa.
Francesco
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Re: biscotti frollini dal sapore antico

Messaggioda Sandra » 6 ott 2009, 11:13

Chiedo scusa se ho potuto dare un'impressione diversa

Grazie Francesco,questo é lo spirito di questo forum :D *smk*
Mi hai fatto ridere con l'allenamento alla lettura ho pensato a mio marito che legge in diagonale e macina migliaia di pagine in un soffio!! :lol: :lol: Quando io sono a pag 100 lui é gia 1000 :lol: :lol: :lol:
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Re: biscotti frollini dal sapore antico

Messaggioda Luciana_D » 6 ott 2009, 12:06

Sandra ha scritto:
Chiedo scusa se ho potuto dare un'impressione diversa

Grazie Francesco,questo é lo spirito di questo forum :D *smk*
Mi hai fatto ridere con l'allenamento alla lettura ho pensato a mio marito che legge in diagonale e macina migliaia di pagine in un soffio!! :lol: :lol: Quando io sono a pag 100 lui é gia 1000 :lol: :lol: :lol:

Idem per me.....allenamento con pezzi lunghi,aime',formattati male :?

Francesco : cerca di spezzare in paragrafi perche' aiuta molto nella lettura.
Devo anche aggiungere che essendo tu molto informato in materia e' un piacere leggerti !! :D
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Re: biscotti frollini dal sapore antico

Messaggioda giornalista.cuoco » 6 ott 2009, 12:21

Luciana_D ha scritto:Francesco : cerca di spezzare in paragrafi perche' aiuta molto nella lettura.

In genere vado a capo; lascio una riga vuota solo quando intercorre una variazione significativa del campo semantico. Il linguista Gabriele Pallotti all'Università di Bologna bocciava all'esame di Composizione testi in italiano quegli studenti che cambiavano paragrafo in maniera indiscriminata, con il presunto scopo di agevolare nella lettura. Una delle prove d'esame consisteva proprio nella suddivisione di un testo da lui sottoposto in paragrafi (lui intendeva per nuovo paragrafo l'andare a capo), e capitava non di rado che un brano piuttosto lungo (30, 40, 50 righe) non richiedesse, a suo parere, alcuna suddivisione. Un ragionamento che aiuta è più o meno il seguente: il paragrafo che vado a creare potrebbe avere un titolo autonomo rispetto agli altri? Può essere letto autonomamente ricavandone qualcosa? Se sì, allora va bene come paragrafo a sé stante. In caso contrario, no.
Per agevolare nella lettura del testo basta suddividerlo in sottoparagrafi e paragrafi. Io considero il sottoparagrafo il semplice andare a capo, mentre tra un paragrafo e l'altro lascio una riga vuota. La differenza è che il sottoparagrafo è intrinsecamente legato agli altri sottoparagrafi (infatti spesso non ripete i soggetti e i complementi, usa pronomi), mentre il paragrafo può avere almeno in parte una vita autonoma.

Luciana_D ha scritto:Devo anche aggiungere che essendo tu molto informato in materia e' un piacere leggerti !! :D

Grazie.
Francesco
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Re: biscotti frollini dal sapore antico

Messaggioda Sandra » 6 ott 2009, 12:55

Tema

Biscotti frolini dal sapore antico

Svolgimento

Luciana_D ha scritto:Francesco : cerca di spezzare in paragrafi perche' aiuta molto nella lettura.


In genere vado a capo; lascio una riga vuota solo quando intercorre una variazione significativa del campo semantico. Il linguista Gabriele Pallotti all'Università di Bologna bocciava all'esame di Composizione testi in italiano quegli studenti che cambiavano paragrafo in maniera indiscriminata, con il presunto scopo di agevolare nella lettura. Una delle prove d'esame consisteva proprio nella suddivisione di un testo da lui sottoposto in paragrafi (lui intendeva per nuovo paragrafo l'andare a capo), e capitava non di rado che un brano piuttosto lungo (30, 40, 50 righe) non richiedesse, a suo parere, alcuna suddivisione. Un ragionamento che aiuta è più o meno il seguente: il paragrafo che vado a creare potrebbe avere un titolo autonomo rispetto agli altri? Può essere letto autonomamente ricavandone qualcosa? Se sì, allora va bene come paragrafo a sé stante. In caso contrario, no.
Per agevolare nella lettura del testo basta suddividerlo in sottoparagrafi e paragrafi. Io considero il sottoparagrafo il semplice andare a capo, mentre tra un paragrafo e l'altro lascio una riga vuota. La differenza è che il sottoparagrafo è intrinsecamente legato agli altri sottoparagrafi (infatti spesso non ripete i soggetti e i complementi, usa pronomi), mentre il paragrafo può avere almeno in parte una vita autonoma.

Luciana_D ha scritto:Devo anche aggiungere che essendo tu molto informato in materia e' un piacere leggerti !! :D
Grazie.


Francesco sei troppo simpatico,mi stai facendo ridere e ti assicuro non ne ho molti motivi ,non fraintendere questa mia risposta sorridi anche tu e rilassati!!!Grazie!!! :D *smk*Se vuoi replicare a questo mio "gioco" rispondimi per favore con un messaggio privato,sara' un piacere leggerti :D
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Re: biscotti frollini dal sapore antico

Messaggioda anavlis » 6 ott 2009, 13:58

giornalista.cuoco ha scritto:Chiedo scusa se ho potuto dare un'impressione diversa.


Ti ringrazio :)
silvana


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Panperfocaccia.eu, è un forum di cucina ricco di ricette e procedimenti, qui troverete tante persone come voi che hanno voglia di imparare e condividere.

Nelle prime forme di vita urbana dell’Homo sapiens, così come nei laboratori degli scienziati del XXI secolo, passando per le vivaci città rinascimentali, le nuove idee nascono sempre attraverso lo scambio di informazioni e il confronto fra individui.
È proprio questa circolazione “liquida” di conoscenza che permette di esplorare nuovi orizzonti e di creare innovazione. Quando si condivide una comune cultura civica con migliaia di altre persone, le buone idee tendono a riversarsi da una mente all'altra, ecco che si verifica Uno scambio di buone idee!

Steven Johnson - uno scambio di buone idee