° Scorze di cannoli Siciliani

Scorze di Cannoli siciliani
Per circa 25 pezzi
gr.250 di farina
25 gr. di burro o strutto
25 gr. di zucchero
1 gr. di sale
5 gr. di cacao
70gr. circa di marsala
un uovo
Un cucchiaio di aceto
preparazione
Dopo avere fatto assorbire alla farina il burro agiungere il resto degli ingredienti, formare un panetto avvolgerlo, lasciarlo riposare al fresco per un oretta.
stendere la pasta e tagliare degli ovali che avvolgeremo negli appositi cannelli
bagnando le estremità con albume per facilitarne la chiusura.
friggiamo in olio a temp. moderata.
Crema di ricotta per cannoli e cassata siciliana
Prendiamo della ricotta di pecora, che sia asciutta priva di siero, ( se non lo fosse lasciamo che scoli, anche in uno scolapasta)la mescoliamo con lo zucchero, la proporzione per ogni kilo di ricotta 400 gr.circa di zucchero, la mettiamo in frigo e la lasciamo riposare per diverse ore, (tutta la notte).
Passiamo a setaccio, fatto ciò possiamo aggiungere delle gocce di cioccolato o del candito, , riempiamo cosi le nostre scorze di cannoli subito prima di mangiarle, spolveriamo di zuchero a velo, pistacchio tritato e buccetta di arancia candita sulle estremità dei cannoli.
ho trovato delle notizie interessanti sulla loro origine che riporto
Il cannolo, tipico dolce siciliano del periodo invernale, un tempo veniva confezionato solo in occasione del carnevale, per la ricchezza e la complessità della sua ricetta. Oggi, questa golosità palermitana, si trova nell’isola durante tutto l’anno e viene esportata ovunque.
E' un dolce dai forti contrasti: di colori, di profumo, di sapore, di consistenza. Intrigante la sua forma cilindrica, conservatasi nel tempo. Giuseppe Coria evidenzia in uno studio sul rapporto tra la geometria e la simbologia che il suo aspetto rappresenterebbe la forma fallica. Sotto questo aspetto, il cannolo esprime, dunque, un significato di fecondità, di forza generatrice, ma anche un valore apotropaico, cioè di allontanamento delle influenze maligne. Un altro nome, infatti, con cui è identificato questo dolce è “scettro da re”. A Regalbuto, per S. Martino, si confeziona un biscotto di forma cilindrica, in analogia col cannolo, che richiama secondo la tradizione popolare il sesso del santo. Un cilindro di pasta, infatti, è cotto, tagliato due, svuotato, e riempito con una crema di ricotta arricchita di cioccolato e fili di zuccata.
L’ipotesi sull’origine di questo dolce, stimolante per il gusto ed accattivante per le interpretazioni tra sacro e profano, è descritta dal Duca Alberto Denti di Pirajno, cultore di gastronomia. In “Siciliani a tavola” (la cui edizione fu terminata da Massimo Alberini, dopo la scomparsa del nobile siciliano) il Duca sostiene che il cannolo sarebbe stato inventato dalle abili mani delle suore di clausura di un convento nei pressi di Caltanissetta. Per l’esattezza, si legge: “Il cannolo non è un dolce cristiano, ché la varietà dei sapori e la fastosità della composizione tradiscono una indubbia origine mussulmana”. Caltanissetta, effettivamente, in arabo significa “Castello delle donne”, poiché gli emiri saraceni vi tenevano i loro harem; queste donne, aspettando l’arrivo del consorte si suppone ingannassero il tempo a preparare squisite leccornie. Quando gli arabi furono estromessi dai normanni, gli harem si svuotarono e, tra conversioni ed abiure, non si esclude che qualcuna delle favorite, convertita alla fede cristiana, si sia ritirata nei monasteri, portando con se quelle ricette che avevano sedotto le corti degli emiri, trasmettendole in seguito a “quelle sante ancelle del Signore sino a noi poveri peccatori”.