Minestrina di zia Maria

Chi non ha una zia Maria? I miei npoti, ad es., hanno me…ed anche io ho avuto una dolcissima, amatissima zia Maria. Zia Maria viveva in Calabria, non aveva figli ed è vissuta dedicandosi alle persone che amava. In primis, suo marito: una persona arida ed egoista, ma che lei serviva come il prete all’altare. Ma non pensate che fosse triste e “vittima”. Il suo grande senso dell’umorismo la rendeva una persona gioiosa e piacevolissima. Io la chiamavo zia Maria “mani d’oro”, perché con quelle mani creava cose bellissime: ricamava, lavorava ai ferri e all’uncinetto e, ovviamente, cucinava da par suo. Periodicamente, arrivavano dei pacchi, attesissimi da tutti, che contenevano le sue meraviglie: funghi sott’olio, marmellate, conserve, sardella, fichi “a crocetta”, ogni barattolo scrupolosamente etichettato, per indicarne la destinazione ai vari fratelli e sorelle (oltre a lei, erano ben 6). C’è un’altra cosa che mi piace ricordare di lei…Mia madre era l’ultima della nidiata, zia Maria la prima, per cui c’erano ben 13 anni di differenza tra loro. Quando mia madre finì le magistrali, voleva iscriversi al Magistero per laurearsi, ma i suoi genitori erano fermamente contrari, ritenendo che, per una donna, avesse studiato più che abbastanza. Allora, zia Maria, che era già sposata, le pagò le tasse d’iscrizione al primo anno, così mia madre potè iscriversi di nascosto dei suoi e, dopo i primi esami, ottenere una borsa di studio. A quel punto, i miei nonni, messi davanti al fatto compiuto, non poterono far altro che accettare la cosa, permettendo a mia madre di laurearsi.
Questa rievocazione nasce dal fatto che la ricetta di Juanas degli spaghetti con i fagiolini mi ha fatto tornare alla mente una “minestrina” che faceva zia Maria e che io non cucinavo da tanto. Fatta mente locale al fatto che avevo tutti gli ingredienti, sono subito andata in cucina a prepararla.
Le dosi sono necessariamente spannometriche…
In una casseruola, far rosolare uno spicchio d’aglio in un paio di cucchiai d’olio, aggiungere 2-3 cucchiai di passata di pomodoro e far cuocere 3-4 minuti. Aggiungere uguali quantità di: fagiolini lessati a metà cottura, patate a dadini e zucchine a dadini, coprire a filo con un po’ d’acqua o brodo vegetale e portare lentamente a cottura. Deve restare solo leggermente brodosa. Una scorza di parmigiano, durante la cottura ci sta benissimo, altrimenti, cospargere di parmigiano grattugiato alla fine.
Come vedete, nulla di trascendentale, ma sapete com’è con i sapori dell’infanzia…
Questa rievocazione nasce dal fatto che la ricetta di Juanas degli spaghetti con i fagiolini mi ha fatto tornare alla mente una “minestrina” che faceva zia Maria e che io non cucinavo da tanto. Fatta mente locale al fatto che avevo tutti gli ingredienti, sono subito andata in cucina a prepararla.
Le dosi sono necessariamente spannometriche…
In una casseruola, far rosolare uno spicchio d’aglio in un paio di cucchiai d’olio, aggiungere 2-3 cucchiai di passata di pomodoro e far cuocere 3-4 minuti. Aggiungere uguali quantità di: fagiolini lessati a metà cottura, patate a dadini e zucchine a dadini, coprire a filo con un po’ d’acqua o brodo vegetale e portare lentamente a cottura. Deve restare solo leggermente brodosa. Una scorza di parmigiano, durante la cottura ci sta benissimo, altrimenti, cospargere di parmigiano grattugiato alla fine.
Come vedete, nulla di trascendentale, ma sapete com’è con i sapori dell’infanzia…