°Orecchiette

Premetto che io sono bresciana
ma ho la nonna pugliese, della provincia di Taranto. Da lei ho imparato a fare (anche) le orecchiette, le ho viste preparare anche da tante altre persone, nei miei lunghi mesi di vacanza laggiù, perciò credo proprio di potervele "insegnare", anche se non ho la pretesa di essere una "chiancarellara" d.o.c.. Naturalmente loro sono molto veloci, e le fanno perfette, tutte uguali, ma con un po' di pazienza ed esperienza, il risultato arriva, ve lo garantisco. Pensate che mia nonna ne faceva dei chili, e in attesa del pranzo, per liberare il tavolo grande le metteva su un lenzuolo matrimoniale, un lettone pieno! Eravamo tanti, nella casa al mare, e tornavamo dalla spiaggia affamatissimi!
La ricetta è semplice, farina di semola e acqua, per 500 g di farina circa 230 g di acqua, l'impasto deve essere sostenuto, perchè va lasciato riposare una ventina di minuti, e si intenerisce. Inoltre, mia nonna usava acqua bollita e lasciata intiepidire, non le ho mai chiesto il perchè e non l'ho mai fatto.
Si prende un pezzo di pasta, si fa un rotolino della grandezza di un mignolo, si pone orizzontalmente o verticalmente, èlo stesso, e si comincia. Coltello da tavola, punta arrotondata, mi raccomando. Si taglia uno gnocchetto alla volta, e lo si lavora subito, facendo un cavatello e poi girandolo sulla punta dell'indice, nel video vedrete come
Volendo, un terzo, o un quarto dell'impasto si può lavorare col ferretto, come i maccheroni, mia nonna li chiama "fiscarruli", sarebbero i "maschi" delle orecchiette, che così, cotte e condite insieme, diventano "maritate".
Condimento: sugo di pomodoro fresco e basilico, con cacio-ricotta, oppure sugo di pomodoro, ma con gli involtini (braciole) e le polpettine, prima fritte in olio, con parmigiano o pecorino grattugiato. In casa Bisignano laggiù, niente cime di rapa, con le orecchiette... quassù, invece sì
In attesa del video, che vedrete grazie, come sempre, al lavoro di Rossella, vi metto una foto delle mie manine d'oro, al corso delle Simili, sulle paste regionali, in cui IO ho insegnato a LORO il mio movimento, più rapido e preciso

[gvideo]http://video.google.com/videoplay?docid=-9149166388980414837[/gvideo]

La ricetta è semplice, farina di semola e acqua, per 500 g di farina circa 230 g di acqua, l'impasto deve essere sostenuto, perchè va lasciato riposare una ventina di minuti, e si intenerisce. Inoltre, mia nonna usava acqua bollita e lasciata intiepidire, non le ho mai chiesto il perchè e non l'ho mai fatto.
Si prende un pezzo di pasta, si fa un rotolino della grandezza di un mignolo, si pone orizzontalmente o verticalmente, èlo stesso, e si comincia. Coltello da tavola, punta arrotondata, mi raccomando. Si taglia uno gnocchetto alla volta, e lo si lavora subito, facendo un cavatello e poi girandolo sulla punta dell'indice, nel video vedrete come

Volendo, un terzo, o un quarto dell'impasto si può lavorare col ferretto, come i maccheroni, mia nonna li chiama "fiscarruli", sarebbero i "maschi" delle orecchiette, che così, cotte e condite insieme, diventano "maritate".
Condimento: sugo di pomodoro fresco e basilico, con cacio-ricotta, oppure sugo di pomodoro, ma con gli involtini (braciole) e le polpettine, prima fritte in olio, con parmigiano o pecorino grattugiato. In casa Bisignano laggiù, niente cime di rapa, con le orecchiette... quassù, invece sì
In attesa del video, che vedrete grazie, come sempre, al lavoro di Rossella, vi metto una foto delle mie manine d'oro, al corso delle Simili, sulle paste regionali, in cui IO ho insegnato a LORO il mio movimento, più rapido e preciso


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