Alcuni giorni fa, ibridando due o tre ricette, ho realizzato questa squisitezza:



Non fidatevi dell'estetica e della presentazione, che in effetti lasciano un po' a desiderare, perché è veramente ottima!
Ingredienti
- 250 grammi di zucchero
- 90 grammi di cacao in polvere (ho usato il Coop)
- 100 grammi di burro fuso freddo (ho usato il burro bavarese Jäger, ottimo)
- 100 grammi di cioccolato (ho usato la tavoletta Coop da 200 grammi, che purtroppo ora è al 50%, mentre prima al 60)
- 3 uova
- 350 grammi di yogurt intero (al posto della panna, prevista da alcune ricette, e del latte, previsto da altre. Ho usato il Vipiteno alla vaniglia)
- 180 grammi di farina 00 debole (W <120) ovvero 100 grammi di farina 00 W 150-200 tagliata con 80 grammi di fecola di patate, farina di riso o qualsiasi amido (ho usato circa 160 grammi di farina DIvella 00 per creme e torte ‒ vecchio rimasuglio scaduto che dovevo esaurire ‒ e il resto fecola di patate, ottenendo uno sfarinato W~100)
- mezza dose di agente lievitante istantaneo (ho usato 5 grammi di una bustina di lievito Santa Lucia Ar.Pa., non vanillinato, che ne contiene 15 e consiglia questa dose per 400-500 grammi di farina)
- Aromi (ho usato cannella in polvere; la vaniglia era già nello yogurt, ma la prossima volta aggiungerei anche dei semi di vaniglia)
- Qualche goccia di latte perché l'impasto risultava troppo sodo (si può usare anche un po' di liquore a piacere)
- Per guarnire: zucchero a velo, panna, ganache o quello che vi suggerisce la fantasia
Procedimento
Ho grattugiato il cioccolato, precedentemente tenuto in freezer (che fatica!). L'ho mescolati con il burro appena ammorbidito, facendo una crema, tenendo da parte i pezzetti residui dalla grattugia, che ho tagliato con un coltello. Ho unito al composto le uova, lo zucchero, il cacao setacciato, la cannella e lo yogurt, mescolando continuamente con una frusta a mano. Ho dunque incorporato la farina setacciata e, per ultimi, gli agenti lievitanti. A questo punto siccome l'impasto è risultato troppo sodo ho aggiunto un po' di latte (saranno stati tre cucchiai).
Si usa una frusta a mano e non una elettrica perché l'impasto non deve montare troppo. Altrimenti l'effetto fondente se ne va a far benedire. Per questo stesso motivo bisogna usare una dose ridotta di agenti lievitanti (non vanno bene, dunque, le farine autolievitanti).
Ho versato il composto in una teglia tonda con carta forno (mi seccavo di imburrarla e infarinarla a dire il vero) e ho cosparso la superficie con i pezzettini di cioccolato avanzati. Sarebbe stato carino usare pezzetti di cioccolato bianco.
L'ho cotta per 35 minuti a 170-180 gradi, in forno elettrico ventilato con ventilazione non escludibile. Chi conosce la mud cake (torta di fango americana) sa che per questo tipo di torte la prova stecchino è relativa. Se ha fatto la crosticina fin su al centro, è pronta.
Appena intiepidita è come la classica mud cake (che andrebbe cosparsa di ganache), mentre man mano che si raffredda si solidifica, passando per lo stadio di cremosa. Dopo due giorni si ha proprio la sensazione di mangiare un pezzo di cioccolato, specie se sarà stata conservata in frigorifero (i pezzettini di cioccolato in superficie ritornano solidi e si sentono sotto i denti!). Chi non ama i sapori troppo intensi, può guarnirla con della panna montata (io non avevo panna in casa e l'ho cosparsa di zucchero a velo, perché mio fratello si lamentava che era troppo amara. C'è da dire che l'aveva mangiata praticamente ancora calda, quando in effetti sembra più amara).
Si può fare anche a forma di plum cake. Sostituendo poi alla farina una granella di nocciole, ogni fetta verrebbe tipo tortina San Carlo.
Ah, dimenticavo: sulla base del confronto con esperienze pregresse posso affermare che se si desidera l'effetto 'fangoso' è meglio, anziché grattugiare finemente il cioccolato (perché in questo modo a contatto col burro si scioglie, quindi tanto vale metterlo fuso), triturarlo grossolanamente, magari scagliandolo con un coltello.