
Dicono: "La mostardella o mustardella è un insaccato a metà strada tra salame e salciccia.
Prodotto e diffuso in tutto l'entroterra genovese, veniva fatto utilizzando i resti di carne suina e bovina scartati durante la lavorazione dei salumi. Questo "salame dei poveri", come veniva un tempo chiamato, era storicamente diffuso in tutta la Valle Scrivia, in particolare a Casella, Savignone e soprattutto a Vobbia, dove questa lunga tradizione lo ha portato ad avere caratteristiche particolari.
Col passare del tempo, infatti, è diventato un salume più raffinato, che non viene più fatto solo con gli scarti della lavorazione, ma è molto curato anche nella scelta delle carni, che provengono da una zona compresa fra Piemonte e, ovviamente, Valle Scrivia.
La lavorazione
La mostardella in Valle Scrivia viene fatta con carne bovina ben tritata alla quale si uniscono grasso suino molle, aromi naturali segreti, sale e pepe. Il preparato viene poi sistemato nella macchina da insacco e inserito nel budello, rigorosamente naturale.
Il tutto deve riposare per tre o quattro giorni.
Caratteristiche del prodotto
La mostardella di Vobbia si presenta come un salame fresco, di colore rosso scuro, con un gusto più fino e caratteristiche organolettiche migliori rispetto a quella che si faceva cinquant'anni fa, cambiamento dovuto soprattutto all'affinamento della tecnica di lavorazione.
Piccole curiosità...
Un tempo il modo migliore per gustare la mostardella era con le uova al tegamino, o scottata in sce-u cuercettu da stiva (sul coperchio della stufa), così da rendere tenere anche le parti di grasso non proprio morbido o i nervetti. Oggi si mangia benissimo tagliata a fette spesse, accompagnata da pane, insieme ad altri salumi tipici del luogo, come la vobbiantina (salame con formaggio), la pancetta steccata e i lonzini.
http://www.altavallescrivia.net/templat ... ostardella
T.