Anche questo è un piatto povero, della tradizione contadina, che in autunno (ma anche d'inverno) non manca mai sulle nostre tavole, ed è una vera delizia!
La foto purtroppo non rende bene l'idea perché ieri sera mi è venuto un po' troppo cremoso, per carità era delizioso (così lo ha definito Enrico che lo chiama "il cugino di pasta e cavoli"!

Riso e verza
Ingredienti per 4 porzioni
5 tazzine di riso carnaroli
1 (cavolo) verza medio
1 pezzetto di grasso del prosciutto crudo con poco salume (quello che di tanto in tanto il salumiere taglia e getta via prima di rimettere il prosciutto sotto l'affettatrice) oppure pancetta tritata.
una crosta di parmigiano preventivamente raschiata
parmigiano grattugiato
1 spicchio di aglio
un peperoncino piccante o pepe nero
olio evo
Istruzioni
1. Lasciate dorare l'aglio in una casseruola con l'olio evo ed eliminatelo una volta dorato. Fate rosolare il grasso di prosciutto (intero) o la pancetta tritata. Aggiungete la verza grondante di acqua che avrete tagliato a striscioline sottili (eliminate le foglie esterne e il gambo centrale), salate e fate cuocere a fuoco vivo per insaporire.
2. Diluite con acqua bollente* e coprite la casseruola con il coperchio.
3. Fate stufare a fiamma bassa fino a quando la verza non diventa molto morbida (40 minuti circa), unite la crosta di parmigiano raschiata e tagliata a pezzettini, allungate con un pochino di brodo vegetale (o acqua bollente) e calate il riso, mescolando spesso e aggiungendo, se necessario altra acqua. Portate a cottura il riso tenendolo ben al dente, spegnete la fiamma, levate quel che resta del grasso di prosciutto, aggiungente abbondante parmigiano grattugiato e fate riposare qualche minuto nella casseruola, prima di servire. Spolverare con una macinata di pepe e servire.
La consistenza deve essere cremosa e non acquosa (il mio è un po' più denso del normale perché i bambini lo preferiscono cremoso e per renderlo così ho anche frullato al minipimer due mestoli di zuppa prima di aggiungere il riso).
*poiché il riso va cotto nella minestra, preferisco partire direttamente con un po' d'acqua in più, anziché aggiungerla successivamente poco prima di calare il riso ma questo dipende solo dai gusti, io faccio così per evitare che l'acqua aggiunta successivamente "sciacqui via" i sapori.
Versione in pentola a pressione: dopo aver seguito le istruzioni dei punti 1. e 2. coprite con l'apposito coperchio e fate partire la cottura in pressione ma abbondate con i minuti per avere la verza morbida. Poi seguite le istruzioni del punto 3. relative all'aggiunta della crosta di parmigiano e alla cottura del riso.
Versione salutista: mettere nella pentola a pressione 1 cucchiaio di olio, la verza tagliata, l'aglio ed il peperoncino, allungare con l'acqua e portare a cottura. Successivamente, levare l'aglio, aggiungere poco riso e portare a cottura. Aggiungere un filo di olio a crudo, 1 cucchiaino di parmigiano grattugiato per persona e fare riposare 1 minuto.
In questa versione, la minestra sarà composta prevalentemente da verza e da poco riso, sazierà molto, riempirà e sarà più leggera!
NOTE: potete tranquillamente omettere il pezzetto di grasso di prosciutto o la pancetta ma vi consiglio di non rinunciare alla crosta di parmigiano perché oltre ad essere un ingrediente fondamentale della tradizione partenopea contadina (va in tutte le minestre), conferisce gusto e consistenza particolari.