L'età è cambiata, gli ingredienti non si ci sono più, le cucine sono piccole, siamo sempre di corsa, ma teniamoci stretta almeno la memoria di quella ricchezza.
Comincio io, dedicata a Ross ed alla sua Nonna

Il sugo (ragù) della nonna Ada
Il sapore, l'aspetto ed il profumo di quel sugo era indimenticabile.
Si cominciava con un battuto di carota sedano cipolla, fatto con la mezzaluna sul tagliere di legno.
Il tagliere una volta usato andava lavato solo con acqua e raschiato con un coltello, era infatti concavo nel mezzo.
Si copriva il fondo di un grande tegame di alluminio pesante con fettine di rigatino (pancetta di maiale stagionata stesa), sopra si metteva il battuto preparato e sopra ancora delle belle braciole di manzo nel bicchiere o nella groppa. Abbondante olio rigorosamente evo
(ma cos'era l'olio di semi?), un pezzetto di burro, allora era Soresina, il coperchio e sul fuoco.
Non si girava mai, si scuoteva soltanto, fino a quando il rigatino era praticamente sciolto, il battuto rosolato, e la carne cominciava a colorire.
A quel punto si finiva di rosolare la carne a tegame scoperto, si sfumava con mezzo bicchiere di vino rosso, si faceva evaporare e si versavano i pelati.
Di nuovo coperto, a fuoco basso basso, per molte ore, fino a che la carne era praticamente disfatta, il pomodoro ritirato, ed il sugo aveva "sputato l'olio".
Per Natale questo sugo veniva fatto per condire le lasagne, rigorosamente verdi, con gli spinaci tritati nella pasta all'uovo.
A strati pasta lessata, sugo, dadini di prosciutto crudo, pezzettini di animelle scottate, infarinate e ripassate al burro, dadini di tartufo, parmigiano e fiocchetti di besciamella, mai stesa, ma messa in qua e in là in modo che non annegasse tutti gli altri sapori.
Un piatto da re!