da panini e focacce » 16 giu 2007, 15:39
Sab Giu 16, 2007
...i monti dei pastori...
Wilderness: la lingua accarezza le consonanti, le lambisce, le prolunga; la parola rimane sospesa nell’aria, effondendo attorno le sue magiche vibrazioni…Wilderness: quello vero, autentico. Il Lagorai è la sintesi perfetta del Trentino: monti, boschi, laghi.
Il turismo lo ha solo lambito ma non condizionato, così come gli impianti di risalita nelle sue zone nord-orientali: il legname è ancora la sua risorsa e ricchezza principale. Il legname: la sua lavorazione condensa gioia, fatica e soddisfazione.
Lui è partito di propria iniziativa dalla Slovenia, inseguendo quelle due cose che cercano durante la vita tutti gli esseri viventi: spazio e libertà. Si è fermato un po’ nella magica terra del Picolit, poi ha varcato il confine attraversando un fiume carico di storia, il Piave.
Ha disdegnato le Dolomiti Bellunesi, il Parco dello Stelvio e qui ha trovato il suo habitat ideale. Ogni tanto fa qualche fugace apparizione come una star; poi si rifugia nel folto dei boschi. Adesso questi posti li sente suoi: raramente l’istinto tradisce l’orso solitario.
Ma ci sono ancora degli arrivi, suggestivi e affascinanti: la lince ha attraversato il confine austriaco, il gipeto è partito dagli Alti Tauri e la civetta capogrosso, il piccolo rapace notturno, in primavera arriva addirittura dall’Artico; ma, per fortuna, trova uno dei tanti nidi artificiali costruiti in precedenza dai bambini, commossi e premurosi apprendendo delle sue fatiche.
Loro amano queste terre, diventate ormai la loro casa. E’ una casa arredata in modo superbo, sapete? Rododendri e orchidee nelle radure, più in alto ci sono le stelle alpine e le sassifraghe.
Inoltre, hanno compagnia qualificata: aquile col loro splendido volo nel cielo; mentre nei pianori, nei ghiaioni e fin su nelle vette c’è la leggiadra corsa dei caprioli, dei cervi, degli stambecchi.
Come sarebbe bello prendersi qualche giorno di libertà, andare da uno di quei piccoli, cocciuti quadrupedi di Hafling e, mentre si accarezza la loro splendida criniera, sussurrargli di questi monti, delle strade sterrate, delle mulattiere di guerra, dei sentieri. Lui risponderà con un nitrito entusiasta: nelle vene ha gocce di sangue di suo cugino il mulo, conosce l’erto e possiede un naturale equilibrio sugli strapiombi.
Salire la Val dei Mocheni, una “enclave” speciale, costeggiare il Lago di Erdemolo: il nevaio non c’è più, cancellato dal caldo inusuale di questa estate. Ma andiamo avanti: un gregge di pecore, una grande abetaia, un altro lago sul cui specchio si intravedono le nuvole del cielo e la corona dei monti circostanti.
Non andate via, non abbiate fretta: l’Arcadia è qui, nulla è cambiato!. I secoli sono passati su questi posti come gocce di pioggia sulle loro rocce di granito. Alla sera, al riflesso del fuoco, ci si sente compenetrati da questa Natura: poco distante c’è una famiglia di funghi.
Krawiec! Il sarto: la lingua polacca conserva sempre un filo di poesia nell’indicare le cose; come questo “Leccinum Vulpinum”, il Rossino oppure detto Porcinello dei pini. E’chiamato così perché cresce sotto le conifere, quasi esclusivamente pino silvestre: porta spesso aghi infilati sul cappello, come facevano una volta i vecchi sarti che li infilavano nel panciotto per avere le mani libere.
E’ in giro da ore, adesso sta rientrando: si ferma vicino a un abete, lo graffia come fanno i felini ed i plantigradi quando sono soddisfatti: un cupo brontolio esce dalle sue fauci, che poi si trasforma in un ruggito che scuote il bosco profondo.
Il ruggito esce dal bosco, sorvola la radura, costeggia il lago e si inerpica per il ghiaione: adesso ha raggiunto la cima più alta, i quasi 3.000 metri della Cima Cece; lì si espande e l’eco lo rimanda nelle valli circostanti.
Spunta l’alba, il sole fa capolino prima timidamente; poi, con sempre maggior forza, illumina tutto il crinale.
Prima di ritirarsi, dà ancora un’ultima occhiata verso di loro: adesso i monti sono dorati, lucenti.
Scintillano utilizzando il gneiss e le rocce vulcaniche contenute in esse.
E gli sorridono…
(...dalla vecchia cornucopia: ma mi sorge il dubbio di averlo già pubblicato nel Forum. L'ho riesumato per la mia dentista: Sabrina è brava ma implacabile, però ama la montagna e forse proverà un pò di pietà...)
Blu52