Raccolta di tutti gli scritti di Blu52

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Re: Raccolta di tutti gli scritti di Blu52

Messaggioda panini e focacce » 18 mar 2011, 16:26

Il fiume delle tre valli
3 aprile 2010

Ciao “veisc”! Quanto tempo è passato?
Vuoi che ci troviamo al Passo di Fedaia?
Va bene: è sempre un piacere.
Qui dove formi il lago, in quella che una volta era una delle valli più incantevoli.
La Splendente: quello che resta del suo ghiacciaio.
E queste bizzarre rocce: il Gran Vernel e il Sasso delle Undici.
Adesso corriamo verso Penia e Canazei.
Quanti “ruf” hai: sei fortunato sai?
L’elenco e lungo: bello e musicale.
Contrin, Antermont, Duron, Dona.
E pure tanti torrenti: San Nicolò, San Pellegrino, Costalunga.
Adesso passiamo ai piedi dei monti: il Sassolungo, il Catinaccio, Roda di Vael, Monzoni.
Abbandoniamo la valle di Fassa e entriamo in quella di Fiemme.
A Predazzo salutiamo il Travignolo che scende dalle Pale di San Martino e Paneveggio.
Adesso ti usano pure per il “rafting”.
Al posto dei tronchi di legname trasporti colorati gommoni
Il paesaggio e le atmosfere cambiano per la terza volta.
La Val di Cembra: porfido e vigneti di Nosiola, Schiava e Pinot nero.
Siamo partiti dai 2.057 metri sul livello del mare, abbiamo percorso 89,4 chilometri.
Tu hai portato in media 23,5 metri cubi al secondo: non male, no?
Siamo alla tua foce dove in un biotopo troviamo tanti amici.
Molte specie di pesci e anfibi come l’ululone dal ventre giallo, uccelli come il martin pescatore e il merlo acquaiolo.
Per ultimo, assieme al simpatico piro piro piccolo, ti saluto e ci separiamo.
Alla prossima caro Avisio…
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Messaggioda panini e focacce » 18 mar 2011, 16:28

Il sogno
26 aprile 2010

Una notte un uomo fece un sogno.
Sognò di passeggiare lungo la spiaggia col Signore.
In cielo balenavano scene della sua vita.
Per ciascuna scena notò due serie di orme sulla sabbia.
Una apparteneva a lui: e l’altra al Signore.
Quando gli fu balenata davanti agli occhi l’ultima scena,
si voltò a guardare le orme.
E notò che molte volte lungo il cammino vi era solo una serie di impronte.
Osservò pure che questo avveniva durante i periodi più sfavorevoli e tristi della sua vita.
Ne rimase disorientato: e interrogò il Signore.
“Signore, tu hai detto che se avessi deciso di seguirti,
tu avresti camminato tutta la strada accanto a me.
Ma io ho notato che durante i periodi più difficili della mia vita
vi era solo una sola serie di orme.
Non capisco perché, quando avevo bisogno di te, mi hai abbandonato.”
Il Signore rispose:
“Mio amato figlio, io ti voglio bene e non ti abbandonerei mai.
Durante i tuoi periodi di dolore e sofferenza, quando vedi solo una serie di orme,
quelli sono i periodi in cui ti ho portato in braccio.”
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Messaggioda panini e focacce » 18 mar 2011, 16:29

Il pane dei monaci
24 maggio 2010

Non dovete, non dovreste.
Né piegarlo: e neanche affettarlo.
Il pane si spezza.
E non è solo un simbolismo religioso.
Ur-paarl.
Le consonanti si effondono.
E sprigionano la magia del messaggio.
L’origine?
I frati benedettini del convento di Santa Maria a Malles.
La composizione?
Farina di segale, farro: e lievito madre.
Questo giardino delle mele: la Val Venosta.
Ur-paarl nach klosterart.
( “L’originale pane di segale doppio alla maniera del convento”.)
Sentirete il profumo del cumino: del finocchio.
E con gli occhi della mente vedrete questa graziosa erba.
La trigonella cerulea nei pascoli della valle.
Volete dargli una degna compagnia?
Ci vorrebbe un cetriolo e uno speck particolare.
Ma l’aria diventerebbe troppo rarefatta.
Così mi congedo.



(Per un antico e valente artigiano del pane…)
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Messaggioda panini e focacce » 18 mar 2011, 16:32

Il ritorno
23 luglio 2010

Piove a dirotto a Cuneo.
Mi accoglie Piazza Galimberti.
Lei mi avvolge, mi coinvolge: mi compenetra.
In fondo vedo l’Albergo Superga.
Ha una lunga storia: e fascino immutato.
E’ venerdì: giorno di mercato.
L’approccio è difficoltoso arrivando in macchina.
Ritorno in questa bella e schiva cittadina dopo 38 anni.
E dopo un minuto sono casa.
Claudia al ricevimento rappresenta l’essenza di questa cittadina.
Bellezza e gentilezza: vera e non di maniera.
Nel pomeriggio c’è un movimento di penne nere.
Si inaugura la sede restaurata.
Le teste sono incanutite: ma lo spirito è sempre giovane.
Alla sera Lucia a Morozzo mi mostra i pulcini appena nati.
Come i bambini fanno tenerezza: sono il segno della vita.
Mattina presto: Amin mi offre un caffè.
Lui è di una regione antica e tragica: il Bangladesh.
Saluto la Signora della Casa: sembra uscita da un quadro fiammingo.
E sua figlia da un libro di fiabe.
Visito la mia caserma e il Sacrario.
Qui ho lasciato i miei vent’anni.
Il tassista Falco mi porta a San Giacomo di Boves.
Il piccolo cancello bianco della Signora Mary Barale è chiuso per sempre.
Per trentacinque anni fu una cometa splendente nel cielo della ristorazione.
Il mio tempo nella “Provincia Granda” sta finendo.
Claudia e io ci scambiamo due baci sulla guancia.
Il mio amico Antonio mi guarda stupito.
Io assomiglio agli inglesi.
In qualunque posto vada un pò lo colonizzo.
Ma in senso buono.
Milleduecento chilometri.
Ventisei ore.
Ma spese bene…

(“Cuni”, 23 aprile 2010)
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Messaggioda panini e focacce » 18 mar 2011, 16:34

L'estate sta finendo
9 settembre 2010

San Michele all’Adige e Grumo: gli antichi baluardi a guardia della millenaria “Via Claudia Augusta”.
Nel primo l’Istituto Agrario di San Michele rappresenta il futuro del Trentino. Poco distante “Il museo degli usi e costumi” ci ricorda il suo passato.
Grumo, invece, è un piccolo spaccato del nostro presente un po’ grigio e malinconico. Un flusso di auto provenienti dalla vicina autostrada e, sullo sfondo, file di anonime casette a schiera che nascondono l’antico paese.
Il nostro amico sta arrivando. Ci vediamo di rado: ma è un piacere che si rinnova. Abita in una bella collina nella media Val di Non e conduce un’azienda agricola che risale all’800.
Salorno segna il confine invisibile fra due etnie, culture e lingue diverse. Il Trentino sfuma e incomincia l’Alto Adige.
Egna: la piccola capitale della Bassa Atesina . Un centro storico suggestivo: in fondo ai suoi portici c’è un piccolo ma rinomato ristorante.
Ora: ricordo una macelleria storica con annesso negozio e panificio. Pane e speck: due capisaldi della cucina altoatesina.
Risaliamo verso l’Altopiano di Mazzon. A Trodena il nome del ristorante evoca un’attività molto antica: il mulino ad acqua. Cucina tradizionale di montagna arricchita da un pizzico di estro e creatività.
Un cammeo: il verde intenso dell’erba di un piccolo prato , il bianco delle sedie, il marrone del legno.
Ritorniamo. A destra si nota qualche striscia di vigneto visitato dalla grandine. A sinistra il fondovalle con sullo sfondo il più grande lago naturale del Sudtirol: quello di Caldano dalle rive ricoperte da canneti.
Mazzon. Alle porte dell’azienda vinicola, relativamente recente ma già rinomata, ci accoglie un sospettoso Lagotto. Visita alle cantine, degustazioni. Tre vini: Pinot Nero, Lagrein, Schiava. Tre generazioni: la terza è rappresentata dal sorriso luminoso di una ragazza, appassionata vignaiola ed enologa. Con un “guru” della zona ha scritto un libro dal suggestivo titolo: le colline del Pinot Nero. Il papà sovrintende: il capostipite incanta. Sfiora il secolo di vita ma i suoi valori sono sempiterni. La passione per il lavoro: l’amore per la famiglia. Quando parla della sua cara consorte scomparsa il ciglio si inumidisce, la voce trema. L’ha adorata in vita, la onora giornalmente nella morte.
Il Pinot Nero è un vino tanto affascinante quanto difficile. Questo altopiano in discesa rappresenta il suo territorio vocato. Per tanti motivi: l’esposizione ad ovest per esempio. E poi, al pomeriggio, l’arrivo del vento atteso con spasimo dalle schiere di surfisti a Torbole: l’”Ora”. E tanti altri ingredienti che si chiamano sacrificio, passione, applicazione.
Usciamo: le antiche case ristrutturate, le strade lastricate con la roccia delle nostre montagne: il porfido. La natura che ci circonda: è il “Genius Loci”.
L’imbrunire mi ricorda una vecchia canzone di un duo musicale, scherzosa ma venata da un filo di malinconia.
Cantava il tempo che passa, le stagioni che si susseguono.
L’estate sta finendo…



(San Michele all’Adige, 5 settembre 2010)
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Messaggioda panini e focacce » 18 mar 2011, 16:35

Le terre dell'orso
18 settembre 2010

Partiamo nel mattino inoltrato.
L’ultimo lembo della Valsugana.
Montagne incombenti: il fiume Brenta a un tiro di schioppo.
Scendiamo la piccola strada.
Alla fine vediamo un albergo storico: adesso è un pub.
Il segno dei tempi.
La superstrada: c’è un locale tipo “fast food”.
La qualità della vita.
Primolano: i Forti sono una memoria storica.
Feltre: la sede di un grande insegnante.
E un genio del ferro.
Sedico: andiamo verso la Valle Agordina.
Canale d’Agordo ci ricorda il breve interregno di Papa Luciani.
E l’albergo di Alleghe, ora ricoperto di fiori, ci fa ripensare a una fosca tragedia.
Ricordata dallo scrittore Saviane.
Caprile: un albergo e un ristorante storico.
Risaliamo la Valle del Cordevole.
Rocca Pietore è la piccola capitale della Marmolada.
Ma il “cash flow” la rasenta solo di striscio.
Sopra c’è la Regina della Dolomiti.
Il ghiacciaio si sta sfaldando.
I piccoli paesi scompaiono.
Fra qualche settimana torneranno loro.
Il silenzio e la solitudine

Rocca Pietore, 12 settembre.

Anno Domini 2010

…Per Tersilla…
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Re: Raccolta di tutti gli scritti di Blu52

Messaggioda panini e focacce » 18 mar 2011, 16:36

L'attimo fuggente
24 settembre 2010

Sta tornando l’”Estate Indiana”.
Con il sole più dolce e maturo: malinconico e sfuggente.
Ieri ho sentito il mio skipper del cuore.
Gianni è il più antico abitante di questa località lacustre.
La vela: una passione, un sentimento.
Stamattina gli scappamenti della “Scorpioncina” ruggivano gioiosi.
Ci prendiamo una piccola vacanza.
“Il Lac” : il lago di Caldonazzo.
Abbiamo trecento laghi: meno due (licenza poetica…).
Ma io amo questo: e ne sono ricambiato.
Le sue rive sono il tesoro di “Aladdin”.
Palme, caverne, casette in legno e pietra.
Un clima, una fauna e una flora particolare.
Un’apparizione: Sauro!
Quasi vent’anni fa comandava la Leggenda dei Sette Mari.
L'Amerigo Vespucci.
Se avrete la fortuna di salire a bordo osservate i dettagli.
I segnali del Signore: le vele, le cime.
La sua barca è una barca storica.
Salirvi è un onore: e un piacere.
Il fluire del tempo è inesorabile.
Sull’orizzone l’antica Chiesa di San Cristoforo.
E a mezzogiorno suona il campanile di Santa Caterina.
Castagneti e scorci di una bellezza unica.
Struggente.
Il sole cala, il tempo sta finendo.
L'attimo si sta dssolvendo.
Sfugge…
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Re: Raccolta di tutti gli scritti di Blu52

Messaggioda panini e focacce » 18 mar 2011, 16:37

Il violino di Erwin
3 ottobre 2010

Due generazioni fa.
La "Valanga Azzurra" imperava.
Jean Vuarnet spiegava al mondo "l 'Arte dello Scivolamento".
La "Splendente" meritava appieno questo appellativo.
Autunno inoltrato: l'alba sul ghiacciaio.
All'orizzonte le alpi della "Nazione dell'Aquila Nera".
A destra la laguna della ""Signora del Leone Alato".
La neve indurita dal gelo notturno.
Il ghiaccio sulle pareti dei canaloni.
Il suono si avvicinava.
Vibrazioni che donavano emozioni profonde,
Una pendenza impossibile.
Per tutti: ma non per lui.
Le lamine dei suoi sci.
Le corde del violino.
Un brivido: un fruscio.
E un attimo dopo era già scomparso.
Un raggio di sole.
Adesso spento.
L'animo è greve.
E un pò di noi scompare con lui.
Addio "Crazy Horse"!
Che la bianca coltre ti protegga...

(In dedica a Erwin Stricker.
Nel pomeriggio della prima domenica di ottobre.
Anno Domini 2010)
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Messaggioda panini e focacce » 18 mar 2011, 16:39

Il vino dell'altopiano
13 novembre 2010

Estate: la stagione del sole.
Ma lui arriva lentamente in quella zona.
Una carezza: calda e gentile.
La vite ne è lusingata.
Lei riposa su un sottosuolo particolare.
Che ha vibrato sotto i loro passi: gli antichi signori del creato.
I dinosauri.
La terra la copre premurosa: ricca, soffice, particolare.
Un “humus” formato da molto tempo: e da tante cose.
Primo meriggio: il calore aumenta.
Ma arriva un vento particolare.
Invocato dai surfisti di tutto il mondo.
L”Ora del Garda”.
Un’altra carezza: fresca e dolce.
La luce diminuisce: all’orizzonte sfuma l’Oltradige.
E’ l’imbrunire: l’ora della riflessione.
Un sentimento: un pensiero.
Verso quel vino così complesso e particolare.
Il Pinot Nero…



(Altopiano di Mazzon: il giorno di San Martino.
Anno Domini 2010.
La dedica è per le tre generazioni dei vignaioli Carlotto)
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Messaggioda panini e focacce » 18 mar 2011, 16:40

Diario di trincea
16 novembre 2010

Un raggio di sole entrava dalla finestra, si faceva largo nella nuvola di fumo creata dagli avventori e infine incontrava il suo sguardo.
Uno sguardo felice: la sua guancia portava ancora il ricordo del bacio mattutino della giovane e amata sposa. La piccola ma calda osteria era piena: sotto i lunghi portici file di passanti passavano per andare al lavoro, mentre gruppi di contadini e sensali entravano arrivando dalla grande piazza di fronte dove si svolgeva la periodica fiera agricola.
Il calore del cibo, il profumo del vino: e, nel sottofondo, la dolce cantilena veneta dispersa fra le varie, animate “ciacole”.
Quando si apriva la porta Giuseppe intravedeva la statua del Giorgione. Estate del 1915: allora, come adesso, Castelfranco Veneto era una bella e affascinante cittadina al centro di varie attività.
“Bepi” era alto e massiccio. Da più di vent’anni aveva terminato la ferma obbligatoria come fante e ora si dedicava a consolidare le due principali architravi della vita: l’amore per la famiglia, la passione per il lavoro.
Buio, freddo, fango: il rumore delle granate che scoppiavano vicino, i morsi della fame. Vita di trincea: vita disumana. Strisciò verso l’imboccatura e il suo sguardo abbracciò il fronte dell’Isonzo, i lampi dei cannoni, il fumo delle esplosioni.
Uno sguardo disperato: ma dal suo diario trapela solo una grande dignità, la tristezza per la perdita di tanti commilitoni, la nostalgia e il rimpianto per un mondo perduto.
Natale del 1915: il mese prima era stato richiamato al fronte, in prima linea a combattere contro le truppe austriache.
L’anno dopo fu ferito e congedato: ma quelle ferite tanto tempo dopo gli saranno fatali e lo porteranno alla morte.
Anche in noi si riaprono nuove ferite quando vediamo scoppiare una nuova guerra in qualche angolo del mondo.
Andrea Zanzotto scrisse una volta:
“Rivolgersi agli ossari. Non occorre biglietto.
“Rivolgersi ai cippi. Con il più disperato rispetto”.



(Giuseppe Pozzobon: 1882-1953)
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Re: Raccolta di tutti gli scritti di Blu52

Messaggioda panini e focacce » 18 mar 2011, 16:42

La ruota del tempo
23 novembre 2010

Non si ferma mai.
Si mette in moto quando veniamo alle luce e, da allora, macina ogni cosa.
Persone, luoghi, esistenze: paesaggi e quant’altro ancora.
Ci cambia anche noi: all’esterno fisicamente e anche al nostro interno.
Vediamo il mondo con altri occhi: forse più stanchi e disincantati.
Accettiamo meno i cambiamenti: sentiamo di più le fatiche del vivere quotidiano.
A volte ci vengono in uggia anche le liturgie sociali, religiose.
Le lotte per le posizioni di potere: piccole o grandi che siano.
La tecnologia, l’informatica hanno preso una velocità frenetica.
Mentre la ragione della mente, il vivere civile, sembrano un po’ evanescenti.
Ci voltiamo indietro: e questa ruota sembra abbia cancellato tante cose.
Il ritmo della vita, i rapporti personali: il quieto vivere.
Nelle città, nei paesi il paesaggio è mutato profondamente.
Con la mente ricordiamo persone scomparse, stili di vita.
Artigiani, commercianti, amministratori capaci e onesti.
Persone pervase da forti passioni e gioia di vivere.
L’antica “frasca” ha lasciato il posto all’osteria.
E questa al mitico “Bar Sport” anni ’70.
Alla fine vennero i locali “trendy”.
Il caldo legno lasciò il posto all’acciaio anodizzato.
Come, quando, dove: e perché?
Se ci fosse un piccolo manuale per vivere bene.
E invecchiare meglio.
C’è sempre quell’eterno combattimento.
Fra i ricordi del passato.
E le speranze per il futuro.
Mentre la ruota gira…
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Re: Raccolta di tutti gli scritti di Blu52

Messaggioda panini e focacce » 18 mar 2011, 16:43

Le due regine
11 dicembre 2010

La Regina del Mare: e quella del Fascino.
Il loro tempo incantato? Il Quattrocento.
L’inizio della fine? Il secolo successivo.
Le cause? Nuove vie d’acqua. Tanti cari scomparsi.
I loro nemici? Tutto il mondo allora conosciuto.
I Turchi, gli Imperatori: i Papi.
Il risultato? Degrado sociale: stanchezza morale.
L’umiliazione più sentita?
Il costante impoverimento.
I loro luoghi in comune? Cipro e Asolo.
La loro forza e debolezza? L’amore per il lusso e lo sfarzo.
I sentimenti provati? Molti e diversi.
Attimi di gioia pura, periodi di serenità: dolori intensi.
I loro nomi?
Venezia.
Caterina Cornaro…



Per la Signora Antonella Gotti
Locanda Storica Solagna in quel di Vas (Bl)
Penultimo mese dell’anno: A.D. 2010
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Re: Raccolta di tutti gli scritti di Blu52

Messaggioda panini e focacce » 18 mar 2011, 16:45

Lo zen
6 febbraio 2011

Un piccolo paese all'entrata del Monte Grappa.
Un nome che evoca la serenità.
Ma è un'illusione.
Troppi locali spingono a esaltare gli animi.
Il ristorante ha cinque facciate.
Ma, in realtà, è un triangolo.
Il bar di fronte oramai è un nemico.
La Signora ha ceduto alle lusinghe.
Un ragazzo giovane.
Anche se il suo nome vorrebbe esprimere tranquillità.
Lunghi periodi di battaglie legali.
Le gestioni cambiano.
Sul locale sventola una bandiera bianca.
Tregua.
Torna lo Zen.
Le cose e le persone non sono mai come sembrano...


Nota dell'Autore: qualsiasi riferimento a cose o persone è puramente casuale.
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Re: Raccolta di tutti gli scritti di Blu52

Messaggioda panini e focacce » 18 mar 2011, 16:46

L'oro rosso
13 febbraio 2011

Rosario da quel di Francofonte, nel mezzo del "Triangolo d'Oro, mi invia il Tarocco.
Quello vero, sincero.
Non siringato.
Non cerato.
Non taroccato.
Perchè noi disprezziamo, ignoriamo, avviliamo questi doni del Signore?
Poi lui conquista il mio cuore.
Inserisce la melanzana di Vittoria: la città delle serre.
I dolci che , nell'antica Trinacria, sono un arte.
Il limone verdello: a me piace l'acido.
E questo agrume ha qualcosa di commovente.
Giallo con una pennellata sghemba e geniale di verde.
L''i Isola del Sole.
Penso a quelle foto di Rossella nella piazza di Catania.
I banchi dello spada.
Non so quando: non so come.
Ma ci andrò.
Palermo: il mercato della Vucciria, la spiaggia di Mondello.
Le testimonianze del passato.
Mi appello alle mie amiche di questa bella e gentile agorà telematica.
Se potete, fatemi avere la vostra versione dell'insalata di arance.
Per lunedì, consultate il mio scritto sulla ricorrenza.
Au revoir, mes petites filles.
Dovete scusarmi ma, quando parlo di Amore, penso e scrivo in francese...
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