Raccolta di tutti gli scritti di Blu52

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Messaggioda panini e focacce » 11 dic 2007, 13:21

Sab Dic 08, 2007
...la sua Mela...

Ce ne sono ancora poche: il prossimo anno altri alberi daranno frutti e ce ne sarà qualcuna di più.
La degustavo ieri mattina nel capannone di Caterina: ero partito di fretta e non avevo con me il mio inseparabile “Laguiole”.
Ma l’ho apprezzata lo stesso.
Pezzatura media-piccola, rosso carminio con venature e puntini gialli, all’interno nella zona del peduncolo un accenno di ruggine: spruzzate di giallo e marrone.
Un amore di mela: buccia sottile, fragrante e croccante. Ma mi fermo qui. Non ci si può avvicinare più che tanto a certe cose: per non urtare le fragili pareti o, peggio ancora, scalfirle.
Sto parlando della Fiorina. Volete altre spiegazioni? Allora venite con me, ci fermiamo sotto questa abete rosso. Si sentono colpi di piccone: lo preghiamo mentalmente e lui spunta. Il “Piccolo Popolo” ascolta le preghiere fatte con sincerità.
Gli parliamo di questo frutto. Si toglie il berretto, si gratta la testa perplesso: poi un sorriso gli illumina il viso.
Ci invia un bacio con la mano e poi riprende a lavorare, alla ricerca dei metalli preziosi.
Il nano ha capito di chi stavo parlando.
Della sua mela.

La Mela di Biancaneve…

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Messaggioda panini e focacce » 11 dic 2007, 13:23

Dom Dic 09, 2007
...quel filo rosso...

...il filo del ragù, della cucina: quella vera e sincera?
Lucia al Maso Cantanghel ha ritrovato la serenità: è nonna e canticchia felice.
E Anna alla Baita al'Arte ha creato un posto magico: lei è la sempiterna Heidi.
Fuori c'è la magia delle rose di Barni, oltre la veranda sul Piave: il monte Pizzocco è nascosto dalla foschia.
La magia della Val Canzuoi è vicina: Anna con lo lo sguardo mi chiede di fermarmi ancora,
Ieri Pio mi ha portato il soffio magico della regina dei frutti: Napoleon, Canadà.
E Lei: La Bella del Bosco.
Non mi fanno più pagare niente queste persone speciali.
A loro, a me è sufficiente questo: il ricordo, la conoscenza.
Il piacere dell'incontro.
Quel filo rosso...

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Messaggioda panini e focacce » 11 dic 2007, 13:24

Lun Dic 10, 2007
..."Le Vacche Rosse"...

L’Antica Razza Reggiana è stata per secoli la razza più diffusa nelle produzione del Parmigiano Reggiano; per questa ragione si può dire che questa è la Madre del Parmigiano Reggiano.
E’ un animale di buona taglia, molto elegante con tronco forte e linea possente ma distinta, il particolare maggiormente distintivo è costituito dal mantello rosso-fromentino uniforme, da cui il nome di “vacca rossa”.
Negli anni dell’immediato dopoguerra contava circa 140.000 capi; poi iniziò una rapida decadenza, dovuta al fatto che si preferivano razze più produttive, a scapito della qualità del latte.
Così intorno al 1984 dell’antica vacca rossa non si contavano più di 800 capi; saliti a 2.000 nel 1999 grazie alla passione ed all’impegno di un gruppo di allevatori, riuniti nel Consorzio per la Valorizzazione dell’Antica Razza Reggiana (C.V.P.A.R.R.).
La particolarità del latte prodotto da questa vacca risiede nell’elevata proteina prodotta, ma in special modo nella tipologia di caseina; sono molto presenti le varianti genetiche “BB” e “Ospite” della K caseina, essenziale non solo per le specifiche proprietà nutritive, ma anche per la buona riuscita di un formaggio meraviglioso ma di difficile produzione come il Parmigiano Reggiano.
La razza reggiana, presentando inoltre caratteristiche di elevata rusticità e longevità, può essere definita “biologica”, in quanto con le sue caratteristiche è superfluo l’uso di medicinali.
Producendo in purezza questo formaggio, tramite il consorzio sopracitato, il risultato organolettico è strabiliante; a 30 mesi di stagionatura il parmigiano ha ancora le sembianze di un giovincello.
La pasta è di colore giallo paglierino più marcato, non bianco; questo è dovuto all’alimentazione basata su foraggi con erbe ricche di pigmenti coloranti naturali e che possono contenere fino a 180 essenze diverse.
Il formaggio è saporito senza essere piccante, anche a stagionatura avanzata oltre i 30 mesi, caratteristica che era propria del Parmigiano Reggiano di un tempo.
La durata del formaggio così ottenuto è interminabile.

(...dall'antica Cornucopia)

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Messaggioda panini e focacce » 11 dic 2007, 13:25

Mar Dic 11, 2007
...Alle falde dell'Etna...

Rosario cura degli agrumeti, seguendo i dettami della coltivazione biologica, in quel di Francofonte che, con la zona di Lentini e Scordia, rappresenta il famoso “Triangolo d'Oro degli Agrumi”, conosciuto per la loro qualità e peculiare gusto in tutto il mondo.
La coltivazione degli agrumi in Sicilia è antichissima, è stata introdotto dagli arabi durante la loro dominazione. In particolare, la pianura e le colline a sud dell’Etna si sono, negli anni, specializzate nella coltivazione delle arance pigmentate .
Parliamo adesso della varietà più diffusa e rappresentativa: il Tarocco.
Questo è il territorio da cui ha avuto origine, essendovi stato selezionato per la prima volta alla fine dell’Ottocento.
Il colore ed il sapore sono molto peculiari, senza omettere l’eccezionale apporto di vitamina C (circa 90 mg. per 100 ml. di succo - la più alta concentrazione fra tutte le qualità di arance).
Poi potremmo aggiungere ancora che appartiene alla grande famiglia delle cultivar pigmentate (nominate così a causa dei pigmenti rossi presenti nella polpa e nelle bucce – “gli antociani” - dai molteplici e benefici effetti).
È giusto altresì precisare che l’Arancia Tarocco è molto apprezzata anche commercialmente per la sua elevata resistenza al trasporto prima ed alla conservazione in seguito; anche per questo motivo è una delle varietà più coltivate.
Questo splendido agrume , frutto della salute ed uno dei più rappresentativi simboli della Sicilia, le cui origini come tecniche di coltivazione ed irrigazione risalgono al VI secolo, periodo di massima espansione dell’Islam, non avrebbe alcun bisogno di queste note, pur necessarie per una corretta e doverosa informazione, anche se inevitabilmente parziale.
Se dovessimo sintetizzare tutto, potremmo tentare di farlo con tre semplici parole che racchiudono intatte i colori ed i profumi di questa splendida Isola:
L’Arancia Rossa di Sicilia...

(dall'Antica Cornucopia e in dedica a una gentile vicina della grande montagna dal cuore sensibile e dal dolce sorriso: la nostra cara Ross...)

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Messaggioda panini e focacce » 12 dic 2007, 18:54

Mer Dic 12, 2007
...Reverendo...

Reverendo,

come ogni buon giocatore, al “tavolo verde” non lascio: ma raddoppio.
Le faccio recapitare, attraverso il più antico abitatore del “Lac”, il “Ros del Pret”.
Questo vino.
Sopra Carzano: gli 800 metri magici dell’altimetria.
E poi l’insolazione, il calcare che tiene i piedi caldi alle viti e quel filo di terra fertile: la sobrietà del montanaro.
Vinificare , in fondo, è come dire messa.
Ci sono le lacrime della terra: gli acini.
Il suo sangue: il vino.
Gianni possiede il dono del vento: e ha il cuore puro.
A lui affido questo messaggio: mi stia bene.
Le auguro di fare un buon vino: così parlerà con Terra Madre.
E di predicare con passione e sincerità: così comunicherà con i suoi abitanti.

Buone cose.

P.s. L’agronomo noneso è da tempo in Uganda: sua moglie Katia e la bambina Caterina lo raggiungeranno prima di Natale.
Resteranno gli “Shnautzer giganti” giocherelloni; purtoppo il terzo non vedrà Natale.
Il sole che lambisce il pendio.
I loro ideali che tengono in piedi questo nostro vecchio mondo.

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Messaggioda panini e focacce » 15 dic 2007, 15:49

Sab Dic 15, 2007
...Quell'antica frasca...

La nuvola di polvere appare all’orizzonte: si avvicina.
Risuona un rumore antico: a volte terribile, altre gioioso.
Il galoppo di cavalli adesso si attutisce: subentra il trotto.
E ancora: alti nitriti, secchi comandi nella lingua dell’Impero.
Un bancone di legno: dolce vino fresco per gli uomini.
Biada, avena e paglia per il nobile animale.
Il piacere, abbinato al dovere, dell’ospitalità.
Bagliori accecanti squarciano il velo del passato.
Quella Marcia che risuonò in tutto il Vecchio Continente.
Quei magici, bianchi destrieri: l’arte del cavalcare.
Due generazioni fa questo locale mi dette l’”impriting”.
Parlo della vecchia, cara cucina trentina.
Profumi e sapori perduti: come quelli delle antiche mele.
Due generazioni dopo la fune del trapezio non si è spezzata.
Quella di un ristorante che coniuga i grandi numeri con la qualità.
Non è facile: e non sarà mai semplice.
La Signora sparecchia un tavolo: pochi, essenziali gesti.
Lui mi sembra di vederlo ancora che si appoggia al banco.
La mente esercita la conoscenza: il cuore fa sgorgare l’amore.
Lo spirito ci induce alla meditazione: ai ricordi.
Quelli dolci, struggenti e, a volte, anche dolorosi: eredità umane e professionali.
La polvere si è posata: la strada sterrata non c’è più.
Lussuosi torpedoni hanno preso il posto delle pesanti diligenze.
Adesso il vecchio libro si rinchiude lentamente…

Dalla Città del Concilio: primo meriggio.
Giorno di Santa Lucia: Anno Domini 2007.

(In dedica alla Signora Sembenotti: e in memoria di Ferruccio)

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Messaggioda panini e focacce » 20 dic 2007, 9:48

Gio Dic 20, 2007
...La Spiaggia degli Smemorati...

Quasi due generazioni fa: per cambiare il mondo, bisognava praticare l’alternativa alla guerra.
Così confluivano le piccole grandi automobili di allora: le indistruttibili 500 assieme alle mitiche “Deux Chevaux”.
La migrazione veniva fatta in tutta fretta: per mettersi alle spalle l’uggioso inverno.
Così tante fanciulle in fiore, belle quanto scarse di memoria, dimenticavano qualche capo d’abbigliamento nell’ansia di arrivare.
Ma c’era grande tolleranza: i loro compagni non protestavano affatto.
I nobili crostacei assieme al freddo e algido “Chablis”: i semplici, ma non meno buoni, gamberi di fiume accompagnati all’aspro vino bianco del “terroir”.
La popolare chitarra appoggiata di sghimbescio a un pino marittimo.
Mentre la cetra si appoggiava languidamente a un suo pari come nobiltà e antichità: l’ulivo.
Il rito pagano dell’amore: il frinire delle cicale, sospiri e gemiti.
I colori: il biancore dei denti nelle risate, il blu cobalto del mare nel Midi.
Vele bianche all’orizzonte : promesse fugaci d’amore negli occhi.
Adesso la musica del mare raffiora: tornano i ricordi assieme ai vestiti.
Signore e Signori: ecco a voi…”Cap d’Ail”!!!!!

(Il Viaggiatore dell’Anima)

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Messaggioda panini e focacce » 23 dic 2007, 0:11

Sab Dic 22, 2007
...Quel suono...

Le avvisaglie dell'alba imminente.
Il canto del gallo al di là del fiume.
Un latrato di cane ai margini del villaggio.
E poi l'erto: il nostro destino.
Il pino mugo mi abbandona.
Incomincia la pietraia.
Abetaie su costoni rocciosi.
Roccia, terra, legno.
Tutto si compenetra, si armonizza.
Le pendici della montagna.
I luoghi dello spirito.
Le onde sonore vengono deviate, assorbite, annullate.
E, improvviso e fragoroso, esplode.
Il Suono del Silenzio...

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Re: Raccolta di tutti gli scritti di Blu52

Messaggioda panini e focacce » 19 feb 2008, 15:40

...sto arrivando...
di blu52 il sab gen 12, 2008 10:14 pm

Il nostro simpatico "coach" Dan Peterson ci parla di un grande insegnamento.
Collegato al basket degli "States".
Pausa: riflessione e poi, ancora, azione.
"STop and Go!"
Ma ogni anno è sempre più faticoso: mancano tanti amici e molti riferimenti.
Ma noi, voi, sappiamo che la poesia è nell'aria: nelle nostre azioni, emozioni, sentimenti.
Il mio prossimo scritto sarà dedicato a Maria, la "Botanica".
E' un ricordo dolce, struggente: a volte anche doloroso.
Infermiera, impegnata nel sociale, femminista "ante litteram" quando era faticoso, e pericoloso, farlo.
Maria mi ha aperto finestre sul mondo delle erbe: mi parlava dell'"humus", della nostra terra che è un microcosmo meraviglioso.
Mi manca.
Un bacio e un abbraccio a tutto il nuovo Forum e ai vecchi forumisti: agli amministratori.

Bruno

P.s. (T.y.? "Arbeit" anche la Vigilia? Ho vsto che hai consultato il mio piccolo scritto semiserio sul vino Novello...)
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Re: Raccolta di tutti gli scritti di Blu52

Messaggioda panini e focacce » 19 feb 2008, 15:42

...detto texano...
di blu52 il lun gen 14, 2008 4:34 pm

I "cow boys" avevano un detto che può adattarsi sia alle elezioni americane in corso come alle ultime vicissitudini della "Città del Vesuvio".
Riporto la frase: "money tanks and bullshit wanks".
Non conosco l'inglese ma, suppergiù, vorrebbe dire:
"il denaro resta e le (eco)balle si allontanano"...
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Re: Raccolta di tutti gli scritti di Blu52

Messaggioda panini e focacce » 19 feb 2008, 15:45

Marina di Ravenna
di blu52 il mer gen 16, 2008 8:43 am

Tutto cominciò circa 170 anni fa con il primo nucleo di Porto Corsini; poi questa spiaggia iniziò il suo sviluppo sull’altra sponda assumendo l’attuale nome..
Arrivarono i mitici anni ’60, fecondo periodo di entusiasmo e speranze; il boom economico fece da traino a quello turistico.
Erano i tempi del turismo romagnolo prima maniera: famiglie, giornate intere passate in spiaggia, si cenava rigorosamente in albergo; alla sera qualche orchestrina ravvivava l’atmosfera: musica, piadina e sangiovese.
Adesso tutto è cambiato: nella zona sono quasi scomparsi i gruppi familiari e le spiagge si riempiono soprattutto il fine settimana, prevalentemente con l’apporto delle comitive di giovani che provengono dall’entroterra..
Questo avrà potuto infastidire gli abituali frequentatori, oppure far storcere il naso a qualche snob che magari vorrebbe tornare al turismo dell’800, privilegio di pochi eletti, come al tempo del “Grand Tour” della nobiltà europea; ma tutto cambia, tutto si rinnova come la materia di cui trattava Einstein.
Adesso, complici le basse tariffe aeree ed i pacchetti “tutto compreso”, è diventato altresì di moda visitare i cosiddetti “paradisi tropicali”, dimenticando a volte le bellezze sulla nostra porta di casa.
Come quelle della nostra Marina di Ravenna per esempio. Una fila di stabilimenti, allegri, colorati e pieni di vita: le spiagge sono introdotte da dune di sabbia che ti danno l’idea della libertà, della scoperta.
Ravenna, la vecchia capitale d’oriente, di cui citiamo solo il suo centro spirituale, la semplice ed armonica bellezza di Piazza San Francesco e la sua basilica Romanica; Ravenna e i suoi lidi, ciascuno diverso per le sue particolari caratteristiche.
Prendiamo la bicicletta e facciamo una passeggiata assieme. Partiamo dal porto turistico, rinnovato di recente e ben attrezzato, con una organizzata e vitale scuola di vela.
Passiamo per Viale delle Nazioni, la via principale e sede di un caratteristico mercatino serale etnico e dell’antiquariato; se ci viene fame c’è la mitica, onnipresente piadina sennò c’è solo l’imbarazzo della scelta fra i vari ristoranti del centro fra i quali citiamo il Porto, Saporetti e Rejanne e quelli, pure validi, degli stabilimenti.
Proseguendo, notiamo la sagoma bianca ed elegante del Park Hotel, prestigioso albergo usato, oltre che dai vacanzieri, anche da congressisti per i suoi vasti saloni corredati da adeguate strutture .
Oltre, vediamo il cartello di una delle spiagge più note d’Italia, la mitica Duna degli Orsi, incrocio di gioventù internazionale. Alla domenica può riempirsi anche di quarantamila persone: una piccola cittadina sul mare.
Poi c’è l’albergo Bermuda, piccolo ma affidabile come ricorda, giustamente , anche la “Guida Rossa”, la celebre Michelin.
Da questo albergo, dove ho trascorso anch’io un piccolo ma bello periodo di riposo, arriviamo fino alla trattoria Alma, cucina tipica romagnola, che segna il passaggio dal Comune di Marina di Ravenna a quello di Punta Marina.
L’entroterra è pieno di risorse: paesini piccoli e quasi dimenticati, come le loro erbe particolari ed i frutti. Posti silenziosi, che contrastano con le spiagge rumorose. Eremi, zone misteriose e quasi inquietanti che riflettono i contrasti della storia passata; non dimentichiamoci che questi erano posti di frati ma anche di briganti.
Il carattere romagnolo: cos’è, come si può definire? Calore umano, amore per la propria terra, il mare, la musica, la buona tavola? Passione per il lavoro, dedizione alla famiglia, gentilezza d’animo?
Cortesia e discrezione verso gli ospiti condita, come il loro saporito sugo, da premurosi ed immediati consigli appena questi vengono a loro richiesti?
Forse possiamo sintetizzare il tutto in un unico, semplice concetto: amore per la vita.
Schegge di serenità, di felicità: come andare a vela con la propria compagna di vita e di lavoro, vederla assopirsi col viso rinfrescato dalla brezza marina ed accarezzato dai raggi del sole, pregustando un bel pranzo di pesce in una qualsiasi delle ridenti località della riviera.
Forse il successo turistico della Romagna, fin dagli inizi del Novecento, è proprio questo binomio di uomo e natura, mare e sole.
Un grande unico sole che non riscalda solo i corpi stesi su quelle spiagge larghe e rilassanti, ma il cui calore penetra anche nel cuore…


(per una mia coscritta, ricordando la sua gioventù…)
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Re: Raccolta di tutti gli scritti di Blu52

Messaggioda panini e focacce » 19 feb 2008, 15:50

I consigli del "Dottor Semplicista"
di blu52 il mar gen 15, 2008 8:38 am

Del saggio Semplicista che le detta per la salute segni ogni ricetta.
Ogni mal che tu avvertirai tu con le erbe curerai.
Dalla penosa colite ti salva il decotto emolliente di malva.
Una patata frullata cruda al giorno ti toglie gastrite e ulcera di torno.
Con il fegato ingrossato non mangiar cibo pepato.
Quando prova il fegato le coliche non bere mai le bevande alcoliche.
E se ti affligge il prurito molesto cura solerte il fegato, ma presto.
All’orecchio va la mano quando il rene non è sano.
Per sollevar dall’asma l’affanno fuma pur lo stramonio senza danno.
Quando il retto è infiammato il fegato è malato.
Di vitamina la carota è piena: dona la vista limpida e serena.
Con l’infuso di gramigna il dolore se la svigna.
E con la barba di granturco usata in infusione dalle vie urinarie se ne va
l’infiammazione.
Dal diabete vuoi guarire? Di lupini il caffè devi sorbire.
Se dai mali vuoi star lontano, piedi caldi e cappello in mano.
Se la mano a grattar ti porta, il diabete è alla porta.
Una buona dieta ogni male acquieta.
E il colesterolo vincerai se del carciofo le foglie userai.
Le foglie dell’ulivo in infusione normale fan tornate la pressione.
Quando il cuore è malandrino, prendi il fior del biancospino.
E con gli infusi di erbe mane e sera depurerai il sangue a primavera.
Una tisana di camomilla rende la vita beata e tranquilla.
Ma l’ultima ricetta ascolta attento: se vuoi vivere e stare bene prendi il mondo come viene.


(Monastero della Certosa di Pavia)
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Re: Raccolta di tutti gli scritti di Blu52

Messaggioda panini e focacce » 19 feb 2008, 15:52

Le Vie del Gusto
di blu52 il sab gen 19, 2008 9:16 pm

Come quelle del Signore sono infinite: ed entrambe hanno mille diramazoni.
Dopo la mia invettiva alla Cecco Angiolieri (chi ci ha rubato il nostro tempo?) vorrei farne un'altra: chi ci impone questo ritmo?
Ma ricordo Epitteto: "abstine et sustine".
Svolazzo come la cinciallegra che vedo dalla mia finestra: un lampo di giallo su bacche rosse.
Nell'ordine annuso come i gattini: un succo di mela biologico, il cappone di morozzo, le mele di Prussia, le tarocco siciliane, l'anguilla allo spiedo, un calvados speciale etc..
Ty mi cancellerà la lista: ma gli vorrò bene lo stesso.
Rosario mi ha spedito due "cadeaux": due melanzane viola che sembravano palloni di rugby.
Statemi bene: siate felici.
O almeno sereni.

Il vostro Blu
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Re: Raccolta di tutti gli scritti di Blu52

Messaggioda panini e focacce » 19 feb 2008, 15:53

I segreti della Luce
di blu52 il mer gen 23, 2008 8:34 am

Luglio di qualche anno fa, bar di fronte al “Canton del Vescovo” di Trento, angolo caratteristico dove confluiscono quattro strade del centro storico. Il titolare mi raccontava che, giusto un anno fa, si presentò un vecchio fotografo, per conto di un settimanale, chiedendogli se poteva adoperare per un giorno la stanza sopra al suo locale. Lui acconsentì e, un giorno della settimana seguente, questi venne e restò in quella stanza l’intera giornata: dal primo raggio di luce fino all’ultimo. Non è un comportamento così originale, come lui pensava: per un fotografo, per un pittore la ricerca della luce è una condizione essenziale per eseguire le loro opere. Luglio 1954 e cinquant’anni dopo: lo stesso scorcio ma cambiava poco, solo gli abiti dei passanti.
La luce: la sua mancanza nei popoli nordici provoca depressione, ricorso alle droghe, ai farmaci, all’alcool.
Senza quella magica luminosità del Canal Grande che cambia le prospettive ogni minuto, il Canaletto non ci avrebbe lasciato i suoi capolavori.
Lei determina il carattere dei popoli, attiva il miracolo della clorofilla nei fiori e nelle piante.
Cambia con le stagioni, ogni ora della giornata. Si dice: è una luminosa giornata di primavera ma, in realtà, si fa anche un ‘altra riflessione. Il pensiero inespresso è: sono sereno, sto bene e mi sento in sintonia col mondo.
Al mattino, quando ci svegliamo, è il primo chiarore della giornata a rimetterci in piedi, ad aprirci verso il mondo.
La ricerca della luce: in fondo, per tutta la nostra esistenza, noi cerchiamo dentro di noi delle risposte ad alcune domande. Alcune le troviamo, o pensiamo di averle trovate, altre le troviamo in modo parziale e , per qualcuna, non ci riusciremo mai ed allora lasceremo il compito a chi verrà dopo di noi.
Per rasserenarci, ci aggrapperemo ai capisaldi della nostra esistenza: gli affetti familiari, i parenti, gli amici, il lavoro.
Ma, inconsciamente, come per gli artisti, quella ricerca continua incessante.
La ricerca della luce, dei suoi segreti…
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Re: Raccolta di tutti gli scritti di Blu52

Messaggioda panini e focacce » 19 feb 2008, 15:55

La Mela Verde ("The Granny Smith")
di blu52 il ven gen 25, 2008 8:54 am

Pinin si alza nel cuore della notte; ha bisogno della massima concentrazione e di un ingrediente sempre più introvabile: il silenzio.
Passa, senza degnarle nemmeno di uno sguardo, vicino ad alcune casse di mele (noi lo sappiamo perché vero Pinin?), saltella infastidito sopra delle grosse “Canada” (quelle vere le mangiavano i suoi bisnonni), poi si ferma in attesa: sente il profumo, non molto, ma c’è.
Entra nella cantina dove cercavo di nascondere le mele biologiche e si ferma, per un lungo interminabile istante; le vibrisse entrano in azione, quelli occhi neri e mobilissimi che hanno visto il mondo dalla Creazione osservano, non guardano solamente. I suoi Sensi agiscono in un modo che noi non possiamo neanche lontanamente immaginare. Un occhiata e scarta subito i due tipi più usati che stanno per maturare: ma lui non segue le mode.
Poi adocchia la Granny, sente che ha tutte le carte in regola; coltivata in una particolare località , microclima etc. etc..
Qui si rimbocca le maniche: le annusa ad una ad una. Poi, alla fine, la trova. La mela di giornata: domani sarebbe stata un’altra.
Un boccone e basta: noi sappiamo come si mangia, vero Pinin?
Si guarda attorno, non sarebbe male un po’ di pane raffermo, magari di quello che si faceva una volta in casa: non c’è, pazienza.
Qualcosa ci sarebbe nel composter ma lì sente il pericolo, sono settanta gradi all’interno: attento Pinin!
Bè, allora forse si consolerà con un sorso dell’acqua di falda che si trova dove sa lui: altro che le nostre minerali eh?
Il Professore chiude il grande libro della Natura: va a fare una passeggiata.
Volete chiedergli qualcosa?
Ma cosa può dirvi o darvi?
Quella merce che non si vende e non si compra, acquisita nell’arco di migliaia d’anni: quanti Pinin? Tanti, vero?
Dimenticavo il nome vero del Professore.
Vediamo: eccolo qui! Uhm, anche in latino: è importante il nostro Pinin.
“Apodemus Sylvaticus”.
Volgarmente detto:

Il Topo Campagnolo…
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Re: Raccolta di tutti gli scritti di Blu52

Messaggioda panini e focacce » 19 feb 2008, 15:57

Danza lenta
di blu52 il lun gen 28, 2008 11:16 am

Hai mai guardato i bambini in un girotondo?
Ascoltato il rumore della pioggia quando cade a terra?

O seguito mai lo svolazzare irregolare di una farfalla?
O osservato il sole allo svanire della notte?

Faresti meglio a rallentare. Non danzare così veloce.
Il tempo è breve. La musica non durerà.

Percorri ogni giorno in volo?
Quando dici “come stai?” ascolti la risposta?

Quando la giornata è finita ti stendi sul tuo letto con centinaia di
questioni successive che ti passano per la testa?

Faresti meglio a rallentare. Non danzare così veloce.
Il tempo è breve. La musica non durerà.

Hai mai detto a tuo figlio “lo faremo domani?”
senza notare, nella fretta, il suo dispiacere?

Mai perso il contatto con una buona amicizia, finita perché tu non avevi mai avuto il tempo di chiamare e dire “ciao?”

Faresti meglio a rallentare. Non danzare così veloce.
Il tempo è breve. La musica non durerà.

Quando corri così veloce, per giungere da qualche parte,
ti perdi la metà del piacere di andarci.

Quando ti preoccupi e corri tutto il giorno, come un regalo
mai aperto…gettato via.

La vita non è una corsa: prendila piano.
Ascolta la musica.



(Poesia composta da una ragazza adolescente che sta vivendo un’alba piena di dolore e sofferenza. E sa che non vedrà il tramonto.)
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Re: Raccolta di tutti gli scritti di Blu52

Messaggioda panini e focacce » 19 feb 2008, 15:59

Chi ci permette, e ci impone, questo ritmo?
di blu52 il lun gen 28, 2008 3:49 pm

Sette marce…


I. Superbia.
Il superbo ostenta sicurezza e cultura e sminuisce i meriti altrui. La sua posizione psicologica è però più complessa: non sempre è realmente convinto di possedere tutte le qualità che lui stesso si attribuisce. Teme delusioni e insuccessi perché rivelerebbero la triste verità che egli stesso sospetta: quella di essere in realtà un mediocre, un normodotato, di rientrare nella media.

II. Accidia..
Indolenza, indifferenza: l’accidioso indugia voluttuosamente nell’ozio e nell’errore. Sa quali siano i suoi impegni, ma pur di non assolverli, ne ridimensiona la portata, autoconvincendosi che si tratti di piccolezze e che rimandarle non comporti conseguenze gravi.

III. Lussuria..
La lussuria non è la semplice dedizione ai piaceri sessuali. Lussurioso è soprattutto chi si lascia rapire e cullare continuamente dalle fantasie sessuali. La lussuria diventa un vizio quando il costante volgersi del pensiero al desiderio impedisce il normale svolgimento delle incombenze quotidiane.

IV. Ira.
L’ira non è l’occasionale esplosione di rabbia: diventa un vizio in presenza di un’estrema suscettibilità che fa sì che anche la più trascurabile delle inezie sia capace di scatenare una furia selvaggia.

V. Gola.
Il peccato di gola non è la mera ingordigia o la smodata consumazione di cibo, ma il lusso alimentare, la predilezione per la cucina raffinata, la propensione a cibarsi esclusivamente di pietanze pregiate e costose.

VI. Invidia.
Per l’invidioso, la felicità altrui è fronte di personale frustrazione. Sminuisce i successi altrui e li attribuisce alla fortuna o al caso o sostiene che siano frutto di ingiustizia.

VII. Avarizia.
Estremo contenimento delle spese non perché lo imponga la necessità ma per il gusto di risparmiare fine a sé stesso. L’avaro si sente un virtuoso e si descrive con aggettivi delicati ed equilibrati: prudente, attento, oculato, parco.


…e 3 sottomarce.



v Il carburante che permette il movimento agli autoveicoli sulla nostra terra è il petrolio: la velocità e le prestazioni di questi ultimi sono sempre in aumento.

v Quello che ha impresso un’insolita accelerazione al nostro sistema di vita è il capitalismo: la produzione di beni e servizi è in continua crescita.

v Non ci sono valide alternative: ma il consumismo le abbraccia entrambe.




(A.M.R. & Blu)
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Re: Raccolta di tutti gli scritti di Blu52

Messaggioda panini e focacce » 19 feb 2008, 16:01

...i giorni della merla...
di blu52 il mer gen 30, 2008 8:45 am

Inversione termica in montagna: il foehn che spazza le valli.
Gli uccelli cantano da primavera.
Il tempo del bucaneve passa in un attimo: fra poco ci sarà la viola.
Il clima sta cambiando, mettendo in soffitta i vecchi detti...
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Re: Raccolta di tutti gli scritti di Blu52

Messaggioda panini e focacce » 19 feb 2008, 16:02

L'acqua minerale
di blu52 il gio gen 31, 2008 8:29 am

Gli italiani sono i più grandi consumatori di questo tipo di acqua al mondo. I motivi sono principalmente tre: una generale sfiducia verso l’acqua del rubinetto, una tendenza salutistica verso i prodotti naturali e, infine, la comodità di bere un sorso d’acqua in qualsiasi situazione con la massima sicurezza e praticità.
Imbottigliare e vendere acqua è certamente un ottimo business: la bottiglia da mezzo litro, in particolare, sta conquistando sempre nuove fasce di consumatori: studenti, sportivi e lavoratori.
Attualmente nel nostro Paese sono 262 le marche di minerale commercializzate; però c’è da notare che il 74% della quota di mercato è nelle mani di soli 6 gruppi.
Le acque destinate al consumo umano, che hanno i requisiti igienici previsti dalla legge, appartengono a quattro categorie: trattate – di rubinetto e purificata – e non trattate – di sorgente e minerale.
L’iter burocratico per ottenere il blasone di “minerale naturale” richiede numerose ed accurate valutazioni:: controlli geologici, idrogeologici, fisici, chimici, farmacologici, fisiologici ed infine clinici..
La cronistoria legislativa delle acque minerali parte dal lontano 1916 ed arriva fino ai giorni nostri.
L’etichetta deve contenere: data di imbottigliamento, lotto di produzione, pittogramma, codice a barre, nome commerciale, autorizzazione ed analisi, analisi batteriologica e microbiologica, classe di appartenenza, decreti di autorizzazione alla vendita, analisi chimica e chimico-fisica,
Le proprietà favorevoli alla salute sono indicate da tutti i Produttori, le indicazioni per l’uso solamente da 4 Aziende e le possibili controindicazioni sono ignorate volutamente da ognuno.
Così come, dopo Chernobyl , la radioattività, un tempo riportata come valore positivo, non viene più segnalata.
Pur facendo parte dei criteri di valutazione delle caratteristiche di un’acqua minerale la radioattinologia non viene riportata, così come gli esami farmacologici e clinici nonché, tante volte, l’altezza della sorgente (soprattutto quando si trova in campagna…n.d.a.).
I dati facoltativi sono: indicazione di “prova d’acquisto” e “servizio consumatori”.
Tanti anni fa, lo scrittore romano Plinio notava: “talis acquae qualis terra quam fluunt”: le acque sono tali e quali al terreno che attraversano.
Durante il loro scorrimento fra le rocce, dunque, le acque assorbono i minerali presenti e, nel contempo, si spogliano delle sostanze indesiderate depurandosi.
I macroelementi sono presenti in tutte le acque minerali ed ognuno di essi svolge funzioni biologiche importanti: calcio, fosforo e potassio.
Poi, ci possono essere: cloro, zolfo, sodio, magnesio, cromo, fluoro, manganese, molibdeno.
Sull’acqua minerale ci sarebbe da dire ancora molto: i pericoli di contaminazione, da cui deriva la necessità di una protezione e salvaguardia dell’ambiente e di una consapevole e continua rivalutazione della “cultura dell’acqua”.
Preferisco concludere con una nota di un grande scrittore, Indro Montanelli, di cui si sente la mancanza, a volte, per la sua statura morale e lo scritto, assieme autorevole e indipendente. Vedendo tante volte massaie uscire dal supermercato e poi trascinare pacchetti di acqua, magari al quarto piano senza ascensore e notando l’acqua potabile, pur buona e salubre e così trascurata nel consumo quotidiano, coniò per noi, con la sua venatura toscana permeata di ironico sarcasmo, una nuova definizione: “popolo di truppe cammellate”.
Ciononostante la definizione di cui sopra, e qualche mio accenno un po’ inquietante sulla “trasparenza” delle acque minerali, Vi auguro lo stesso:
buona bevuta! (con bollicine o senza.....)
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Re: Raccolta di tutti gli scritti di Blu52

Messaggioda panini e focacce » 19 feb 2008, 16:05

"The Little Gray"
di blu52 il sab feb 02, 2008 8:29 am

Quel giorno del ’47 Henry Ford II decise che una semplice stretta di mano non valeva nulla: quella fra suo nonno e Harry Ferguson.
Così la Ford continuò a costruire e vendere il trattore ideato da quest’ultimo: mentre lui dovette emigrare in Inglinterra.
Il periodo non era favorevole ma riuscì a stringere accordi, a fare una nuova ditta.
Rimodellò il vuo vecchio trattore dotandolo con molti attrezzi che poi si rivelarono utili e pressoché necessari al lavoro dell’agricoltore.
Nacque il “piccolo grigio”: il TE-A20 made in England. Sia i piccoli agricoltori che i grandi coltivatori lo apprezzarono per le sue molte virtù: versatilità, maneggevolezza, facilità di guida e robustezza.
Funzionava a petrolio: per quel periodo depresso la benzina era considerata troppo costosa e così venne soprannominato anche “Lamp Oil”.
Il successo fu inarrestabile: si affermò in Europa e invase gli Stati Uniti. Aiutò a riequilibrare i bilanci di tante piccole aziende agricole.
Gli scenari più belli e vari: ruscelli di montagna, vigneti, campagne. E sempre l’allegro brontolio di questa macchina impagabile in sottofondo.
Mentre il canto del contadino accompagnava la vittoria del “piccolo grigio”…


(Per Pio della "Valle delle Mele")
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