Oggi li ho preparati seguendo le indicazioni di mia suocera, io non li cucino spesso perchè è un cibo comune che si può ben gustare alle fiere dei paesi della provincia ferrarese: ecco ad es. la Sagra del pinzin di Vigarano Pieve
La variante più significativa che ho provato è la presenza o meno del lievito, inoltre una mia amica li impasta con un po' di ricotta così non risultano friabili e asciutti, ma morbidi!
Mia suocera, che ha imparato da sua madre, li prepara senza lievito così ecco le dosi di oggi:
200 gr di farina 0
70/80 gr di acqua circa
un cucchiaio di olio di oliva
un pizzico di sale
olio di oliva per friggere - sarebbe indicato tradizionalmente lo strutto, ma per la frittura lo impiego molto raramente.
Si mescolano gli ingredienti e si lascia riposare la pasta.
Si sfoglia sottile e si ritaglia a quadrotti o rotonda; oggi mi sono fermata al terz'ultimo foro dell'Imperia, sono risultati fini, altre volte li ho consumati con piacere anche leggermente più spessi.
I pinzin vanno fritti pochi alla volta in abbondante olio (o strutto) cercando di non forare le bolle altrimenti c'è il rischio che assorbano unto.
Si lasciano sgocciolare con cura e si consumano belli caldi con gli affettati.
Unico avvertimento: quelle dosi per 4 persone potrebbero essere scarse, ma riscaldati o consumati ore dopo non va proprio bene!!!
Oggi avevo in tavola coppa di testa, mortadella, zia ferrarese e per formaggio della crescenza;
come verdure ho preparato patate e topinabur cotti insieme nella padella con aglio intero conditi alla fine con un pizzico di prezzemolo.
ecco ho finito, ciao a tutti!
