
“care amiche/i, finalmente ha visto la luce il mio libro “IL DOLCE, il piacere del gusto nella storia” che sarà in libreria fra qualche giorno. Sono oltre 220 pagine comprese belle immagini.
Nei prossimi mesi dovrò presentarlo in alcune città d’Italia, per ora sicuramente Milano, Trento Palermo (omaggio a Silvana rigraziata e citata nel testo per quanto mi ha fatto conoscere-suggerito-corretto-spiegato-ecc.) ma, anche da voi, aspetto altre candidature da sottoporre all’editore.
Volevo infine avvertirvi che, nel caso non abbiate nulla di meglio da fare, venerdì 3 gennaio, sarà presentato in coda al telegiornale TG2-Rai delle 13, alle 13 e 30 nella rubrica “Eat Parade” (minuto più minuto meno). Se proprio lo peredete e volete proprio ascoltarlo la Rai mi ha detto che la rubrica sarà ripetuta dopo le 24 (!) del giorno 4 gennaio compresa una replica il 10 gennaio alle 3 di notte (!).
ringrazio Daniela che, gentilmente, si è prestata a fare cosa che io no so fare. Se scusate la mia euforia, aggiungo una breve sintesi del contenuto.
Il libro racconta come, nel corso dei millenni, la dolcezza ha assunto un significato fortemente simbolico.
È un lungo percorso che va dall’assaggio dei frutti dell'uomo preistorico, alla scoperta del miele e dell’allevamento delle api, passando per la mitica manna e lo zucchero di canna (con l’amara e terribile esperienza dello schiavismo), fino a giungere alla barbabietola. In parallello sono il succo d'acero, l'amido, le bevande alcoliche nate da zucchero fermentato, i distillati (wisky, wiskey, rum, tequila, ecc.) fino, più recentemente, alle nuove frontiere chimiche e naturali della dolcezza.
Si tratta un’epopea viva ed avvincente in cui le regole dell’industria, i ricatti dei mercati, i timori della medicina, gli interventi della chimica, non sono riusciti a corrodere il fascino e il significato assunto da parole come “dolce” e “dolcezza" termini che sapranno ancora a lungo esprimere il piacere di una emozione e la forza intensa di un sentimento.
Se ogni simbolo nasce da collegamenti forti con esperienze dirette e collettive, la conoscenza della dolcezza non trova ostacoli nel caricarsi, sul piano culturale, di significati metaforici universalmente condivisi.
Dolce diventa così ogni sensazione appagante che dona piacere e, in qualche modo, riesce a gratificarci.
Dolci sono le carezze, dolce è un suono, dolce è una persona.
Saro felice di sentire i vostri giudizi. Intanto auguro buon anno.”