da rosanna » 3 ago 2011, 14:39

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rosanna ha scritto:jm posso ri-postare la tua ricetta versione vegetariana ? Così la scrivesti...
Allora stasera ho fatto a casa le melanzane dette "pantofoline" (in greco "paputzàkia"), in versione vegetariana.
Per due che mangiano bene o 4 che mangiano normalmente:
2 melanzane non troppo grosse
2 cipolle medie
2 spicchi d'aglio
1 mazzetto di prezzemolo
2 cucchiai da minestra di uvetta passa bionda
2 cucchiai da minestra di pinoli leggermente tostati
1 pugno di riso crudo
1/2 cucchiaino da caffè di cannella in polvere
1 pizzico di origano (Saudade se ridi ti fulmino...)
1 cucchiaio da minestra colmo di concentrato di pomodoro
sale e pepe
Tagliare le melanzane prive di picciolo in due parti uguali per lungo
Svuotarle delicatamente con coltellino per ottenere 4 barchette
Fare ammorbidire le barchette in acqua bollente salata con un pò d'aceto, a piccolissimo bollore fino a quando non sono morbide (non cotte del tutto)
Tenere le barchette rovesciate su carta assorbente e nel frattempo:
Tagliare la polpa di melanzane a cubetti piccoli
Tagliare la cipolla a fettine sottili
Trittare il prezzemolo non troppo fino
Trittare l'aglio fino
Buttare il tutto in padella con olio d'oliva e.v., aggiungere l'uvetta e i pinoli e il riso crudo e fare saltare per bene. A metà cottura aggiungere la cannella, l'origano, il concentrato, sale e pepe, un goccio d'acqua e finire la cottura saltando.
Farcire le melanzane con questo intingolo e finire di cuocerele farcite in forno a 200° per 10/15 minuti.
Logicamente avanza sempre un pò di ripieno che uso per fare un riso pilaf al pomodoro da servire insieme. Faccio tostare il riso crudo non lavato in olio d'oliva e.v., aggiungo l'avanzo di ripieno, bagno con acqua addizionata di concentrato, copro ermeticamente la pentola e lascio cuocere a fuoco bassissimo per una ventina di minuti circa.
eccole appena fatte e mangiate , buonissimissssime !
Rosanna
L’uomo è viator, pellegrino o fuggiasco. Ogni cammino è infine verso una casa. E la casa, dove abito, è il luogo dove sono accolto e amato. Altrimenti fuggo e vado vagando. La casa di ognuno è chi lo ama. E chiunque ama è casa dell’amato. Il nostro camminare è sempre un «cercare» amore, unico luogo dove ci sentiamo di casa e possiamo riposare.
(Silvano Fausti sj)