[imgl]http://www.agraria.org/funghi/lepiotaprocera.jpg[/img][imgr]http://www.agraria.org/funghi/lepiotaprocera1.JPG[/img]
Si eliminano il gambo ed il "cuore" del cappello (quella specie di capezzolo centrale) e delicatamente con un coltello , andando contropelo esenza insistere troppo, le "squamette" marroni vellutate.
Io taglio a spicchi il cappello, passo nell'uovo sbattuto salato e pepato, poi nel pangrattato.
Friggo nel burro chiarificato,
che dalle "mie" parti in Vald'Ossola si chiama bur cocc (burro cotto) ed è ancora adesso il mezzo di conservare a lungo il burro senza doverlo portare a valle regolarmente dall'alpeggio in posti in cui l'energia elettrica non è ancora arrivata. Io ne sto usando ancora un vasetto che ha tre anni, conservato a temperatura ambiente, di montagna.
Sono eccezionali e dal tipico sapore e profumo.
Le mazze di tamburo si possono anche cuocere alla griglia, ma io non amo questa cottura per i funghi.
Ottimi in questo modo anche fette di porcini un po' grossi, come questi

