Ma in fondo è bene conoscere anche il metodo tradizionale. Eccolo.
Per un chilo di semola di pezzatura media si usa circa 10cl di acqua in tutto.
Mettere la semola in un contenitore che la contenga tutta ampiamente, versarci una bella cucchiaiata di olio di oliva e 1/4 di bicchiere di acqua e alvorare bene la semola tra i palmi delle mani fino a quando i chicchi non si separano bene.
Mettere la semola nel colino della cuscussiera, nel quale bolle acqua oppure il brodo di cottura del cuscus stesso, unendo il colino e la pentola con uno straccio bagnato o carta di aluminio in modo che il vapore fuoriesca solo dai buchi del colino. Quando il vapore attraversa la semola, riversarla nel contenitore di prima, sbriciolare la massa formata dalla semola in cottura, versarci un altro pò di acqua e lavorarla come prima con le mani o con la forchetta fino a quando i chicchi non si staccano bene.
Rimettere la semola nel colino e riprendere la cottura fino a quando il vapore non attraversa la semola.
Rilavorarla nel contenitore, stavolta con un pò di acqua salata, e riprendere la cottura nel colino, di nuoco fino a che il vapore non attraversa la semola.
Di nuovo lavorarla separando i chicchi, e questa volta aggiungendo una noce di burro.
Rimetterla a cuocere una terza volta, che dovrebbe essere l'ultima...
Potete tenerla al caldo in forno basso coperta con aluminio fino a quando la servirete.
Ripeto: il risultato è pressoché lo stesso che con la semola precotta...
In Sicilia usano una pentola di coccio speciale che si chiama "mafaradda", e qualche virtuosismo gestuale folkloristico, ma il principio della cottura è questo...

Se non possedete una cuscussiera o una mafaradda, potete anche farlo con una pentola sopra la quale piazzerete un colino di metallo, arrangiandovi per fare in modo che pentola e colino siano uniti in maniera ermetica...
Attenzione: il brodo che cuoce sotto al colino non deve in nessun modo toccare la semola...
Cuscussiera maghrebina (30 litri)

T.