miao ha scritto:la Tandoi rimacinata l'ho trovata buonissima a 80 centesimi al famila ,
Se ti riferisci a uno dei due IperFamila che si trovano nei pressi della zona Asi Aversa nord (uno dei due è l'ex IperCoop, presso il centro commerciale Medì, a Teverola, mentre l'altro è presso il centro commerciale AppiaCenter, che non so se rientri nel territorio di Teverola o in quello di Carinaro; la zona industriale Aversa nord ricade in più comuni), fammi sapere se ha anche la Tandoi per pizza perché casomai mi dovessi trovare da quelle parti (sarà poco più di una decina di chilometri dal centro di Afragola, meno che da Caserta credo) ne vorrei prendere un po'; Paoletta sul suo blog dice che è ottima (in verità lei parla di una Tandoi tipo 0 e basta, ma qualcosa mi dice che è quella per pizza), anche se a dire il vero lei dice che assorbe bene tutta l'acqua, come la 0 Coop, mentre su un altro forum ho appena finito di leggere di uno che ne lamentava la scarsa assorbenza (ma magari questo era abituato alle miscele Lo Conte, che assorbono il 70% rimanendo asciutte come una 00 comune idratata al 50%). Bisogna anche vedere quanto costa, ma se la semola rimacinata è a 80 centesimi allora la farina per pizza ne costerà al massimo 70.
miao ha scritto:ottimo pane e' venuto anche con la semola rimacinata dell' Eurospin anche prezzo simile .
Quella dell'Eurospin prodotta da Tandoi (marchio "Tre mulini") ha i valori che ho riportato nel post a cui hai replicato; non posso affermarlo con certezza ma magari la Tandoi a marchio proprio e la Ca' bianca (MD) sono lo stesso prodotto. L'ideale sarebbe averle tutte e tre in casa in contemporanea in maniera tale da poterne verificare anche le caratteristiche organolettiche, in particolare il colore (le semole hanno un colore che varia dal grigio ambrato al giallo oro, passando per il giallo paglierino, il biondo platino etc.. Forse anche il marroncino. C'è proprio una scala di colori il cui valore viene riportato nelle schede tecniche) e la consistenza (ho avuto l'impressione che alcune rimacinate fossero più fini e altre più vitree; d'altronde «farina di grano duro» e «semola rimacinata di grano duro» sono distinzioni commerciali, non giuridiche*). Io quando ho bisogno di molto pan bauletto (tipo durante le festività natalizie per il salmone) ne faccio uno di grano duro e patate, che è l'unico tra i vari provati che mi abbia veramente soddisfatto (a parte una cosa straordinaria che mi è venuta fuori miscelando avanzi di mix per pane nero, farina di grano tenero integrale e forse un po' di semola rimacinata... ma fu una roba fatta a occhio, quasi a casaccio, e dunque irripetibile, per l'appunto straordinaria), ma con gli sfarinati di grano duro ho sempre un po' paura e quindi mi sa che non ho mai provato in purezza queste qua dei discounts (non ho mai usato la Tandoi a marchio proprio).
miao ha scritto: Della De Cecco ora non ricordo esattamente il prezzo, ma al negozio giu' da me la vendevano anche ad 1,80.

Io al negozio sotto casa non vado, tranne che per comprare il latte fresco Montevalle da 1 litro a 1 euro... e mi sa che faccio bene, dati i prezzi dei negozi di vicinato. Se il prezzo è questo vuol dire che in offerta promozionale la paghi quanto me a prezzo di listino.
miao ha scritto:Per la caputo rossa, pare che abbia una percentuale di manitoba, per impasti speciali , aspettiamo consigli in merito grazie Annamaria


La Caputo rossa è una farina rinforzata di grano tenero (rinforzata come non ci è dato saperlo; probabilmente ci sarà una parte di farina da grani north spring, quelli coltivati nel Manitoba), non di grano duro... dunque non è in argomento
* Infatti il DPR 187/2001 nei commi 1-5 dell'art. 2 disciplina solo la semola, il semolato, la semola integrale e la farina di grano duro, prevedendo per ciascuno di essi umidità massima, ceneri minime e massime e proteine, per poi passare, al comma 6 dello stesso articolo, a consentire la produzione di semola e semolato rimacinati, nonché della stessa farina, esclusivamene per la panificazione e per il consumatore (vale a dire non per produrre a livello industriale artigianale pasta o prodotti diversi da pane), senza però specificarne le caratteristiche. Ne consegue che il produttore è libero di rimacinare la semola o il semolato come e quanto gli pare, ottenendo sfarinati più o meno impalpabili (solo per la semola e la semola integrale è previsto l'obbligo degli spigoli vivi, come per il prodotto denominato "farina" è prevista la non granularità, ma nulla vieta che il prodotto denominato "semola rimacinata" possa essere tanto rimacinato da assomigliare a una farina).
Ultima modifica di giornalista.cuoco il 19 ago 2009, 22:40, modificato 2 volte in totale.