
INGREDIENTI
1KG DI FARINA 0
5 GR DI LIEVITO DI BIRRA IN CUBETTO
200 GR DI UOVA INTERE
450 GR DI ZUCCHERO A VELO
350 GR DI BURRO A TEMPERATURA AMBIENTE
250 GR DI UVETTA RINVENUTA IN UN BICCHIERE DI LIQUORE ALL'ANICE
1 BICCHIERE DI LATTE A TEMPERATURA AMBIENTE
35 GR DI SEMI DI ANICE
ESECUZIONE.
In una capiente terrina, versare la farina e tutti quanti gli ingredienti assieme senza curarsi dell'ordine di inserimento.
Lavorare l'impasto fino ad ottenere un composto morbido, ma leggermente sostenuto.Se risultasse eccessivamente asciutto, aggiungere gradatamente altro latte.
Mentre si è del tutto liberi di aggiungere gli ingredienti tutti assieme, è invece importante lavorare l'impasto per almeno una ventina di minuti, sbattendolo con forza, amore ed entusiasmo su di una superficie leggermente infarinata, affinchè l'impasto possa strutturarsi adeguatamente.
Formare una ciambella e metterla in uno stampo.
Vaporizzare leggermente la superficie con acqua e non con l'uovo, poichè il tempo di risposo è molto prolungato e l'uovo potrebbe deperire.
Coprire la ciambella con un telo e fare riposare in luogo tiepido per una giornata.
A questo punto, coprire lo stampo con pellicola trasparente e mettere in frigorifero per circa 5 o 6 giorni.
Al sesto giorno, estrarre la ciambella dal frigorifero circa 3 o 4 ore prima di infornarla a 160/180°.
Se vedete che la ciambella non è sufficientemente lievitata prima della cottura, ciò è normale, "il miracolo" avviene in forno.
Provatela!!! E' ottima!!!
Ovviamente, la consistenza di tale preparazione non è particolarmente alveolata, ma il sapore è decisamente particolare e molto, molto gradevole, soprattutto se consumata dopo un giorno.
Allora, questa ciambella cosìddetta "SCHIFANTIBUR" nasce dal tentativo di ottenere un impasto dolce lievitato utilizzando un nuovo metodo di lievitazione molto, ma molto lento.
Il nome SCHIFANTIBUR nasce dal mio assoluto scetticismo nella effettiva riuscita.
L'aggiunta praticamente contemporanea di tutti gli ingredienti rallenta drammaticamente la lievitazione ed il conseguente sviluppo dell'impasto, ma se si ha parecchia pazienza e tanto amore, il risultato finale è molto gradevole.
Gli aromi, a fine cottura, tendono decisamente al rustico con un vago sentore di pasta lievemente acida(ricorda vagamente il profumo di un buon pane di segale appena sfornato).
Vi dico solo che la ciambella ha lievitato per una settimana prima di essere infornata...