La ricetta che seguo io , prendendo spunto anche
quiingredienti per la Bagna Cauda
1 testa d'aglio a testa ( io la metà)
Olio extravergine d'oliva mezzo bicchiere a testa
Latte intero
Acciughe sotto sale rosse di Spagna 50 gr a testa
(nella mia versione "eretica" aggiungo anche della panna per renderla più delicata)
Iniziare sbucciando le teste d’aglio tenendo da parte gli spicchi interi, poi con un coltellino incidere
a metà gli spicchi , privarli del germoglio e tagliarli a fettine .
Porre gli spicchi di aglio in pentolino e versate il latte fresco , portare a bollore, lasciar sobbollire
a fuoco molto basso per 15/20 minuti fino a far ammorbidire l’aglio.
Mettere le acciughe in una ciotola e coprirle con l'acqua fredda , lasciarle in ammollo per 2-3 ore,
cambiando spesso l’acqua per eliminare il sale.
Effettuare questa operazione molto delicatamente per evitare che le acciughe si sfaldino.
Quando le acciughe si saranno addolcite, scolarle, aprirle a metà, estrarre le interiora con la lisca centrale,
sciacquarle sotto l’acqua corrente e asciugarle con della carta assorbente .
Porre a scaldare in un tegame di terracotta l'olio e poi unire le acciughe ,
proseguire la cottura a fuoco basso avendo cura di non friggere l'olio,
mescolare con un cucchiaio di legno per far sciogliere le acciughe .
Quando le acciughe saranno ridotte ad una crema versare nel tegame l’aglio cotto nel latte .
Mescolare per amalgamare gli ingredienti e cuocere a fuoco basso per 20-30 minuti,
l’olio non deve mai friggere e la salsa deve avere una consistenza cremosa.
A cottura ultimata servite la bagna cauda al latte nel caratteristico pentolino di terracotta
e accompagnarla con le verdure di stagione come da tradizione:
peperoni, patate lesse, cavoli, cavolfiore, cipolle, cardi, topinambour, sedano, indivia, funghetti ecc.
E' inevitabile che, dopo la mangiata di bagna cauda, si resti "
aromatici" per qualche giorno
cosa da tenere in conto nel caso di imminenti rapporti sociali
"La bagna caoda o bagna cauda è una preparazione tipica del Piemonte preparata con acciughe, olio e aglio ed utilizzata come intingolo per le verdure fresche della stagione autunnale.
Essendo una pietanza sostanziosa, solitamente, viene considerato un piatto unico ma talvolta può anche essere servito come antipasto per una cena tra amici..
Infatti, anticamente, era proprio durante i ritrovi e le cene tra amici che si preparava questo piatto che col tempo è diventato il simbolo dell'amicizia e dell'allegria.
Le origini della bagna caoda sono in realtà per metà avvolte nel mistero poichè non si sa precisamente quando, dove e chi abbia inventato questo piatto, che infatti non ha neppure una città di residenza, ma si sa invece che i vignaioli del tardo Medioevo adottarono questa ricetta per festeggiare un evento importantissimo come poteva essere la spillatura del vino nuovo.
Per moltissimo tempo, la bagna caoda, è rimasta solo il piatto dei poveri e dei contadini in quanto gli aristocratici la aborrivano per l'abbondanza di aglio.
Col passare del tempo, questo piatto è stato invece rivalutato e, al giorno d'oggi, sono molte le trattorie e i ristoranti, sopratutto in Piemonte, che propongono nel loro menù la bagna caoda.
Per quanto riguarda l'origine del nome, sappiamo che bagna caoda deriva dai due termini, "bagna" che in Piemontese significa salsa o sugo, e "caoda" che sta invece per calda: quindi salsa calda.
Ed è proprio per questo motivo che la bagna caoda viene servita nei "fujot", particolari recipienti in terracotta o rame con sotto una fiammella che tiene caldo l'intingolo.Vi presentiamo qui la ricetta classica depositata presso l’Accademia Italiana della Cucina e una versione preparata con il latte altrettanto gustosa. Accompagnate la bagna caoda con le verdure autunnali tipiche della regione tra le quali spicca il famoso cardo gobbo di Nizza Monferrato, da consumare crudo."